Moltissimi automobilisti ogni giorno vengono colti a infrangere i limiti di velocità e quindi vengono multati a distanza dalle postazioni fisse di rilevamento. Ora, anche ai semafori, ci sono moltissimi automobilisti colti a passare con il rosso o a non fermarsi in tempo. In questo caso le apparecchiature si chiamano t-red, e anche in questo caso si parla di multe comminate a distanza ai trasgressori. Essere multati è facile. Ma oggi parliamo di chi, per colpa di una sola violazione, deve pagare due volte la multa: autovelox e t-red.
“Buonasera, sono una vostra lettrice e vi chiedo un consiglio su cosa devo fare con una multa per eccesso di velocità che ha preso mio figlio con la mia auto. Qualche mese fa è arrivata a casa la notifica. Mio figlio ha ammesso di aver violato il Codice della Strada e ho pagato la multa. Il problema è che ieri mi è arrivata un’altra multa da pagare, per la stessa infrazione. Solo che sono importi differenti (170 euro circa la prima, 284 euro la seconda) e non capisco da cosa scaturisce questo doppio pagamento che mi chiedono. Tra l’altro, ho provveduto a pagare la prima multa entro i primi 5 giorni in modo da garantire il pagamento in misura ridotta. Non so cosa fare. Mi aiutate?”
Multa autovelox e t-red: ecco quando bisogna pagare due volte per una sola infrazione
Quando si tratta di multe comminate a distanza, non sempre la figura del conducente del veicolo coincide con quella dell’intestatario del veicolo. La nostra lettrice ne è un chiaro esempio. Essendo una multa comminata a distanza, è inevitabile che le autorità la spediscano a casa dell’intestatario del veicolo al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Se invece la contravvenzione è comminata in presenza da parte delle Forze dell’Ordine, nel caso della signora il multato sarebbe stato il figlio.
Perché è obbligatorio comunicare, insieme al pagamento della prima multa relativa alla violazione, il nome del conducente del veicolo al momento dell’infrazione. In teoria, la nostra lettrice potrebbe aver commesso un errore: ha pagato la multa per l’infrazione senza indicare chi guidava.
Limite di velocità e semafori: multe a distanza, ammende e punti sulla patente
Le autorità non possono applicare la sanzione accessoria della decurtazione dei punti se non sanno chi guidava. Questo se la multa arriva da un rilievo con autovelox. Ecco perché, come alternativa alla decurtazione di questi punti, esiste una sanzione pecuniaria aggiuntiva. Probabilmente è questa la seconda multa arrivata a casa della lettrice.
Quindi, la seconda richiesta di pagamento è dovuta per non aver adempiuto all’obbligo di comunicare i dati dell’effettivo conducente al momento dell’infrazione. Probabilmente non ha letto bene il primo verbale, che senza dubbio conteneva l’invito a comunicare entro i successivi 60 giorni il nome del guidatore.
Bisogna indicare in questa comunicazione i dati anagrafici del conducente, il suo codice fiscale, la sua residenza e il numero della sua patente di guida.
Ecco quando pagare la doppia multa è una libera scelta degli automobilisti
Le sanzioni per chi non adempie all’invito a comunicare i dati prima citati vanno da un minimo di 284 euro a un massimo di 1.133 euro. E se pensiamo che chi supera il limite da 10 km/h a 40 km/h è soggetto a una multa che va da un minimo di 173 euro a un massimo di 695 euro, è evidente che la seconda multa può essere superiore alla prima.
A volte c’è chi preferisce pagare una multa in più per salvaguardare il saldo punti. Per violazioni fino a 40 km/h in più, infatti, c’è la sanzione accessoria della decurtazione di 3 punti sulla patente. Chi vuole può omettere volontariamente la comunicazione, in modo tale da “comprare” di fatto 3 punti sulla patente che altrimenti andrebbero persi. E chi ha già pochi punti spesso trova preferibile questa via alternativa.