Multa e comunicazione dati: da oggi illegittimi decurtazione punti e seconda multa al proprietario

Comunicazione dati conducente per verbale di multa a casa: basta non ricordare chi era alla guida per evitare la decurtazione dei punti dalla patente e la seconda multa per mancata collaborazione?
7 anni fa
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Sentenza storica per chi presta spesso l’auto ad un parente o amico: i giudici hanno ribaltato le regole finora applicate in materia di comunicazione dati del conducente. Vediamo che cosa è cambiato e come evitare, nel caso sopra citato in cui non sia possibile la tempestiva comunicazione dei dati della persona alla guida al momento dell’infrazione, evitare una seconda multa e la decurtazione dei punti dalla patente del proprietario della vettura.

Multa con auto prestata: cosa fare se non si ricorda chi era alla guida

Accade spesso, soprattutto quando in famiglia la stessa macchine viene usata da più persone, di non riuscire a ricordare, qualora si riceva a casa un verbale di contestazione di infrazione stradale, chi fosse alla guida in quel momento.

Tuttavia fino ad oggi il verbale imponeva la comunicazione dei dati del conducente non proprietario entro i successivi 60 giorni, pena una seconda multa e decurtazione punti a carico del proprietario del veicolo automaticamente. Se il conducente era lo stesso proprietario, la comunicazione va spedita lo stesso e su quest’ultimo graveranno multa e decurtazione dei punti. In mancanza di comunicazione dei dati il proprietario deve pagare una seconda multa da 282 a 1142 euro.
I giudici fino ad oggi hanno aderito ad una interpretazione rigida secondo cui il proprietario della vettura è tenuto a sapere sempre chi la guida (se non altro per accertarsi che abbia la patente) e anche in caso di uso auto aziendale tra più dipendenti hanno sostenuto l’esigenza di tenere un registro dati per questa evenienza.

Comunicazione dati patente: nuove regole se non si ricorda chi era alla guida

Ieri, 18 aprile 2018, un’ordinanza della Cassazione ha approvato un’interpretazione più morbida e che tutela chi si trova in questa situazione. La pronuncia della Suprema Corte permette di evitare la decurtazione dei punti sulla patente.

Al proprietario basterà dimostrare di non essere in grado di ricordare chi fosse alla guida al momento dell’infrazione, ad esempio perché l’auto è di uso comune tra più persone. La comunicazione va in ogni caso fatta per iscritto solo che bisognerà appunto specificare di non poter identificare chi ha commesso l’infrazione (e in questo caso è illegittima la multa per mancata collaborazione). E illegittimo è anche prevedere una multa per il proprietario per mancata custodia del bene mobile. Una novità che riguarda tutti coloro che hanno una macchina condivisa in famiglia e che ricevono un verbale per una multa di eccesso di velocità registrata da autovelox, semaforo rosso e per tutte le altre infrazioni in cui non è possibile una contestazione immediata.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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