Sentenza storica per chi presta spesso l’auto ad un parente o amico: i giudici hanno ribaltato le regole finora applicate in materia di comunicazione dati del conducente. Vediamo che cosa è cambiato e come evitare, nel caso sopra citato in cui non sia possibile la tempestiva comunicazione dei dati della persona alla guida al momento dell’infrazione, evitare una seconda multa e la decurtazione dei punti dalla patente del proprietario della vettura.
Multa con auto prestata: cosa fare se non si ricorda chi era alla guida
Accade spesso, soprattutto quando in famiglia la stessa macchine viene usata da più persone, di non riuscire a ricordare, qualora si riceva a casa un verbale di contestazione di infrazione stradale, chi fosse alla guida in quel momento.
I giudici fino ad oggi hanno aderito ad una interpretazione rigida secondo cui il proprietario della vettura è tenuto a sapere sempre chi la guida (se non altro per accertarsi che abbia la patente) e anche in caso di uso auto aziendale tra più dipendenti hanno sostenuto l’esigenza di tenere un registro dati per questa evenienza.
Comunicazione dati patente: nuove regole se non si ricorda chi era alla guida
Ieri, 18 aprile 2018, un’ordinanza della Cassazione ha approvato un’interpretazione più morbida e che tutela chi si trova in questa situazione. La pronuncia della Suprema Corte permette di evitare la decurtazione dei punti sulla patente.