Alzi la mano chi non ha mai ricevuto il verbale di una multa ingiusta. In molti casi, purtroppo, di fronte all’impossibilità di provare che non ci si poteva trovare nel luogo dell’infrazione alla data e all’ora rilevati, ci si rassegna a pagare. Ed è quello che in un primo momento ha fatto, anche per usufruire dello sconto sulla multa pagata entro cinque giorni, Monica Bozzo di Genova, che ha raccontato alla stampa la sua storia. Poi però si è ricordata di aver installato la scatola nera sulla macchina e ha pensato, giustamente, che questa potesse aiutarla a dimostrare che il 28 marzo giugno scorso alle ore 16.12 la sua macchina non era parcheggiata sul marciapiede in via Reti intralciando l’accesso ai mezzi pubblici come invece scritto nel verbale notificato in data 14 giugno 2017.
Contattando l’assicurazione che aveva provveduto all’installazione della scatola nera, la donna ha potuto fare ricorso contro la multa ingiusta per divieto di sosta presentando il tracciato del giorno in cui è stata rilevata la presunta infrazione. In questo caso, destinato a fare scuola, la scatola nera, nata come deterrente per combattere la piaga delle frodi assicurative, è servita ad evitare di pagare una multa ingiusta o, più esattamente, ad ottenere il rimborso dopo averla pagata. Non è da escludere che questa funzione secondaria come prova per il ricorso verso una multa ingiusta, possa contribuire ad aumentare la richiesta di installazione di scatole nere, che molti gruppi assicurativi propongono nel loro pacchetto di offerte.
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