Ad andare in bicicletta si risparmiano soldi e salute. Non è forse vero che tante volte abbiamo pensato a questa affermazione? Dopo la multa comminata al ciclista milanese probabilmente molti lettori non ne saranno più tanto sicuri. Pensiamoci per un attimo, in effetti la bici ci fa risparmiare un bel po’ di soldini. Coloro che hanno la possibilità di raggiungere il posto di lavoro con la bici possono risparmiare evitando di prendere la macchina o i mezzi pubblici. Ciò si traduce quindi nel non spendere soldi per carburante o biglietto per viaggiare.
Occhio alla velocità
Come dicevamo, già il fatto di non spendere soldi per carburante e ticket di viaggio è una bella spesa in meno da eliminare tutti i giorni. A fine mese sono bei soldi che vengono risparmiati. Chi non vuole guidare, inoltre, può aggiungere che in questo modo si evitano anche i rischi di incappare in qualche infrazione e quindi in qualche multa. Sbagliato, anche i ciclisti sono soggetti a multe e lo dimostra il caso accaduto nell’hinterland milanese. Dei vigili muniti di telelaser hanno infatti rivelato non uno ma diversi comportamenti irregolari da parte di alcuni ciclisti. Le Forze dell’Ordine sono state infatti costrette a sanzionare i trasgressori per superato limite di velocità. La prima multa è arrivata già al mattino, con un ciclista fermato che andava a 32 km/h.
La notizia ha fatto subito il giro del web tanto che è dovuto intervenire il sindaco. A quanto pare, come spiegato appunto dal primo cittadino Primo De Giuli, non è la prima volta che la zona interessata, ossia Motta Visconti, finisce con l’attirare l’attenzione per la sua particolare severità. Qualche tempo fa infatti balzò agli onori della cronaca il divieto di passaggio ai cani per motivi di igiene. Secondo molti queste multe scattano nei piccoli comuni solo per fare cassa, ma secondo il sindaco il motivo è l’Alzaia che corre accanto al Naviglio di Bereguardo.
Multe in bicicletta, regole ferree
Come dicevamo, la zona ha diversi canali e necessita di vari mezzi di manutenzione. Per questo motivo è stato un posto un limite di velocità molto ridotto. Molti infatti sul web hanno messo in ridicoli la multa per aver superato il limite di soli 2 km orari, ma in realtà in zona il limite non è di 30 km orari, bensì di 10. Ecco perché i vigili sono stati costretti a multare il ciclista. Il passaggio in zona è infatti consentito anche con la bici, ma a patto che non si superino i 10 km orari, mentre il ciclista in questione ha superato il limite di ben 22 km/h. Ecco le parole del sindaco: “La multa è una azione che ha una finalità dissuasiva, non punitiva. I controlli comunque si ripeteranno, ho sentito alcuni colleghi dei comuni vicini e mi hanno detto che si attiveranno anche loro. Potremmo fare controlli a giorni alterni, per intenderci“.
Zona di guerra quindi per i ciclisti quella dell’hinterland milanese. Non solo Motta Visconti, ma anche i paesi limitrofi potrebbero quindi adottare lo stesso sistema per scoraggiare bici troppo veloci in una zona che a quanto pare è più pericolosa del solito. La speranza, ovviamente, è che gli altri paesi non colgano invece l’occasione solo per far cassa, come in effetti purtroppo molti piccoli comuni fanno, soprattutto nelle zone turistiche.
I punti chiave…
- scatta la multa per limite di velocità in bicicletta;
- i vigili hanno multato un ciclista nell’hinterland milanese;
- il limite era di 10 km/h, il ciclista andava a 32 km.