Segnaliamo nuovi casi di multe per assegni compilati solo parzialmente o in modo non corretto. In attesa della legge, purtroppo, la Federconsumatori ha reso noto che il numero di vittime di questa spiacevole vicenda aumenta. Abbiamo visto che la ratio della norma serve a prevenire l’utilizzo di proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo. Ma purtroppo l’applicazione alla lettera ha portato a risultati grotteschi e paradossali, a danno di cittadini ignari della procedura corretta da seguire e che loro malgrado si ritrovano a pagare fino a sei mila euro per non aver apposto la dicitura “non trasferibile” sull’assegno.
E’ evidente che applicando tout court la legge così com’è non si fanno distinzioni tra chi ricicla denaro sporco e chi invece utilizza blocchetti di assegni vecchi e, proprio perché non abituato a firmare assegni con frequenza, ignora le regole per la compilazione e l’intestazione. Proprio partendo da questa premessa era stata sostenuta la possibilità di una modifica legislativa volta a tutelare le vittime di questo scenario. Nel frattempo però il tempo passa e chi ha ricevuto già la multa per l’assegno senza dicitura di non trasferibilità, si trova a dover decidere se pagare o no, con le conseguenze dell’una e dell’altra scelta. Nel caso di nuova legge infatti quasi sicuramente non saranno previsti rimborsi per chi ha pagato. Abbiamo deciso di ribadire le nuove segnalazioni di casi di multa proprio per mantenere alta l’attenzione riguardo questo argomento che purtroppo appare essere meno marginale di quanto non sembrasse all’inizio. Se avete ricevuto una multa per l’assegno da voi firmato raccontateci la vostra storia scrivendo in redazione all’indirizzo alessandra.