A Milano il Tar si pronuncia sulle multe autovelox. Il ricorso è stato presentato nel 2015 da Altroconsumo, in riferimento alle tante polemiche degli automobilisti scatenate dai 7 rilevatori di velocità (autovelox) installati a marzo del 2014.
Il ricorso dell’associazione attaccava la prassi adottata dall’amministrazione di far scattare il termine massimo dei 90 giorni per la notifica della notifica delle contravvenzioni non immediatamente contestate, dal momento in cui l’agente di polizia locale visiona il fotogramma con la targa del veicolo che aveva effettuato l’infrazione e non dal giorno in cui si era effettivamente materializzata,
Una tesi sostenuta e discussa da più parti, il 7 novembre 204 il Ministero dell’interno precisava con comunicazione alla Prefettura che «il dies a quo per la decorrenza dei termini non può che essere individuato in quello della commessa violazione».
Parte la diffida a Palazzo Marino di Altroconsumo il 26 febbraio 2015, la diffida inviata riassume una serie di richieste: l’immediata cessazione della notifica di verbali oltre i 3 mesi all’annullamento in autotutela di tutte le multe arrivate fuori tempo massimo;
modifica del testo contenuto nei verbali e all’attuazione di una procedura per la restituzione delle somme incassate illegittimamente.
Multe Autovelox: la sentenza del Tar
Il Comune di Milano non si pronuncia, e si procede con il ricorso al Tribunale amministrativo. La risposta dei giudici è arrivata due giorni fa. I giudici considerano archiviato la questione delle ritardate notifiche, nella sentenza si legge: “Le parti prendono atto, che il problema è stato di fatto superato: dopo il picco del 2014, le notifiche oggi viaggiano intorno ai 48 giorni dall’infrazione”.
Ricordano che, proprio i legali dell’amministrazione hanno ricordato in aula che “l’esorbitante e imprevedibile numero delle violazioni (1.664.070 nei primi 9 mesi, ndr) ha determinato inizialmente alcuni ritardi nell’accertamento delle stesse, cui il Comune ha posto rimedio nei mesi immediatamente successivi potenziando l’organico dell’ufficio incaricato dell’emissione dei relativi verbali”.
Il Tar sottolinea che i verbali sono errati: “È chiaro che i verbali prodotti in giudizio che rispondono a uno schema comune e che forniscono al lettore la chiara informazione che i termini di notifica del verbale decorrono dal momento in cui l’agente di polizia prende conoscenza in ufficio delle foto scattate dalle stazioni automatiche di rilevamento». Il Tar stabilisce che il Comune ha 90 giorni per modificare i verbali di contestazione.