Un bracciale per evitare multe alle moto: l’ultima frontiera della tecnologia wereable per i centauri. Tutto legale? Ecco come funziona
L’ultima frontiera della “wearable technology” si chiama Woolf ed è un bracciale che serve ad evitare multe per chi viaggia in moto. Funziona come il rilevatore di autovelox per auto ma si indossa proprio per poter essere controllato dai centauri alla guida. Resistente all’acqua, flessibile e ultra sottile l’allarme non intralcia nella guida anche se indossato sotto i guanti.
Rilevatore autovelox: sono legali o chi li usa rischia multe?
Woolf è un progetto made in Italy ideato dal veronese Simone Camporeale. Online è attiva la campagna crowfunding per finanziare l’idea. Per la produzione del bracciale per avvertire i motociclisti del rischio multe servono 90 mila euro. A livello tecnico, senza entrare troppo nel dettaglio, il bracciale funziona con collegamento via Bluetooth allo smartphone e all’apposita app (per iOS e Android): il sensore vibra se occorre ridurre la velocità. Le impostazioni possono essere programmate per rilevare, oltre ad autovelox, anche curve pericolose, semafori attraversamenti pedonali e corsie preferenziali monitorate da telecamere. L’ideatore quindi ha voluto puntare da un lato sulla possibilità di evitare multe ai motociclisti e dall’altro sulla sicurezza stradale. Può un bracciale ridurre anche il numero di incidenti per i biker?