Vi immaginate se un nuovo operatore del credito vi consentisse di surrogare il mutuo a un tasso di interesse del 40% più basso di quello medio erogato in Italia? E’ quanto sta accadendo in Svezia, dove una società di fintech venture, chiamata enkla.com, ha lanciato un mutuo a tasso fisso dello 0,95% e che mira a surrogare i mutui già erogati mediamente all’1,6% annuo nel paese scandinavo. Potranno farne richiesta tutti coloro che hanno ottenuto un prestito fino a 5 milioni di corone (circa 500.000 euro) e fino all’85% del valore commerciale dell’immobile.
Il tema sembra abbastanza sensibile in un’economia, dove il debito delle famiglie è salito in un decennio dal 66% all’87% del pil, in gran parte proprio per l’accensione di mutui sempre più alti, al fine di tenere testa al boom dei prezzi delle case, praticamente triplicati dalla metà degli anni Novanta ad oggi.
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Rivoluzione fintech
Ma la fintech nel settore dei mutui non è un’esclusiva della Scandinavia. Secondo un recente report della Federal Reserve Bank of New York, essa ha contribuito per l’8% dell’intero mercato americano nel 2016, percentuale quadruplicata rispetto al 2010, registrando tassi di crescita più alti per le surroghe e i rifinanziamenti di prestiti emessi dalla Federal Housing Administration, quelli che tipicamente si rivolgono alle famiglie a basso reddito.
Altro aspetto rilevante: nelle contee in cui la quota di mercato delle società fintech risulta più alta si registra una maggiore tendenza a prestare denaro e a rifinanziare prestiti già erogati. Come dire, più è alta la concorrenza dei nuovi attori finanziari, maggiore tende ad essere l’accoglimento delle richieste di prestito da parte del panorama bancario. Questione di tempo, prima che anche l’Italia venga investita dalla rivoluzione in atto. E sarebbe un tonificante per un’economia come la nostra, in cui il sistema bancario è quasi imploso negli ultimi anni, travolto da una montagna di crediti deteriorati, mancando di sostenere la ripresa con l’erogazione di nuovi prestiti.
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