Mutui prima casa, per imprenditori e professionisti niente stop

Con il decreto di aprile si spera che anche autonomi e professionisti possano beneficiare della moratoria di 18 mesi prevista per le altre categoria di lavoratori.
5 anni fa
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Come noto, in questa fase di emergenza sanitaria, chi sta pagando il, mutuo sulla prima casa può chiedere la sospensione delle rate fino a 18 mesi. Lo prevede il DL n. 9 del 18 marzo 2020 (DL Cura Italia) che però lascia fuori alcune categorie.

Alla moratoria non potranno accedere le famiglie che hanno acquistato la casa dopo marzo 2019 e per tutte quelle giovani coppie, spesso con un componente under 35, per cui è stato attivato il Fondo nazionale di garanzia mutui prima casa per accedere al finanziamento.

Esclusi anche lavoratori autonomi e imprenditori.

Autonomi e professionisti esclusi

Quest’ultima categoria di lavoratori non ha mancato di sollevare proteste e si spera che possano rientrare con il decreto di aprile in via di approvazione da parte del governo. Il decreto Cura Italia, infatti, non contempla imprenditori e lavoratori autonomi, ma è plausibile ritenere che molte “partita Iva” si possano trovare in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo per l’acquisto della abitazione principale a seguito della riduzione di attività. Così si sta pensando di ammettere anche costoro ai benefici previsti per la sospensione dei pagamenti delle rate di muto sull’acquisto della prima casa, dimostrando un calo apprezzabile del fatturato. Per le altre categorie di lavoratori autonomi e liberi professionali è infatti richiesta la prova del calo del fatturato di almeno un terzo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria.

La garanzia del Fondo di solidarietà prima casa

A garantire per tutti coloro che potranno usufruire della sospensione del mutuo è il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa istituito con la legge 244/2007 presso il ministero dell’Economia e gestito da Consap Spa. Lo stesso Fondo metterà a disposizione delle banche il 50% della quota di interessi non corrisposti durante il periodo di sospensione, mentre il restante 50% degli interessi dovrà essere corrisposto dagli intestatari del mutuo alla fine del periodo, spalmato sulla somma restante.

Nel frattempo sono stati stanziati i soldi da destinare al fondo dedicato: 400 milioni di euro in più per coprire le nuove categorie oltre ai 25 milioni di residui già presenti, che andranno a dare ossigeno a ben 3 milioni di lavoratori che hanno perso il lavoro e altri 3,6 milioni impiegati in settori produttivi a grave rischio chiusura “indotta”.

La sospensione delle rate di mutuo

Le rate non corrisposte durante il periodo di sospensione dovranno essere versate in seguito dal mutuatario, al termine di quel periodo e a partire dalla quota capitale, secondo i nuovi tassi di interesse. Il piano di ammortamento si allungherà così di un periodo pari a quello della sospensione. Va da sé che la maggiore convenienza a sospendere il pagamento delle rate del mutuo sarà per i mutui di vecchia data, perché quando si è avanti nel piano di ammortamento buona parte degli interessi sono stati già corrisposti e le rate saranno costituite prevalentemente da una quota capitale.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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