La Bce ovvero la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto e si tratta del primo rialzo dal luglio del 2011. Gli effetti di questo rialzo ricadranno su famiglie e imprese e in primis sul mutuo a tasso fisso e variabile? Ebbene come sottolinea l’Ansa, l’aumento dei tassi della Banca Centrale Europa influenzerà il livello generale dei tassi di interesse e quindi del costo del denaro. Il rialzo c’è stato perché l’obiettivo è quello di mantenere i prezzi stabili e quindi l’inflazione intorno al 2%.
Tasso fisso e variabile: cose succede al mutuo?
Dal 1° luglio a ieri l’Euribor che è il parametro a 3 mesi considerato per il mutuo a tasso variabile è passato da -0,18% a +0,13%. L’aumento è quindi di 31 centesimi che si devono però sommare ai 40 centesimi di inizio anno quando l’Euribor a 3 mesi era a quota -0,58%. Dall’analisi de Ilcorriere si evince che un mutuo da 200 mila euro a 30 anni aumenterà di circa 24 euro al mese mentre quello a 20 anni di 18 euro ogni 25 centesimi.
Per quanto concerne il mutuo a tasso fisso la situazione è diversa. Secondo l’analisi, infatti, nonostante l’aumento, questa tipologia costa ancora di più del variabile. Le offerte principali a 20 anni sono per il tasso fisso al 3,10% contro lo 0,97% del variabile mentre quelle a 20 anni con il fisso al 3,08% contro l’1,08% del variabile. Quindi per un mutuo di 200 mila euro a 20 anni si spenderebbero 920 euro con il tasso variabile e 1120 euro con il fisso. Per uno a 30 anni con il tasso variabile 630 euro contro i 851 euro del fisso.
Cosa scegliere allora adesso?
A breve quasi sicuramente si assisterà ad un aumento del costo del mutuo. Chi ne ha uno fisso al momento (quindi in questa fase) può stare tranquillo. Chi ha un variabile o deve sottoscriverlo dovrà invece considerare che potrebbero esserci altri aumenti. Anche chi sottoscrive un mutuo a tasso fisso adesso non potrà stare tranquillo in quanto anche per questa tipologia di mutuo il tasso potrebbe aumentare.
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