Mutuo a tasso fisso più caro di oltre 20.000 euro da inizio anno

Gli interessi salgono e il mutuo a tasso fisso è diventato molto più costoso negli ultimi mesi, aggravando la condizione delle famiglie
3 anni fa
1 minuto di lettura
Mutuo a tasso fisso, arrivata la stangata

Il rapporto “Banche e moneta” di Banca d’Italia rileva per il mese di marzo l’aumento del costo medio dei nuovi mutui erogati in Italia al 2,01% da 1,85% di febbraio. E’ la prima volta dall’agosto del 2020 che torna ad essere superata la soglia del 2%. Se raffrontiamo i tassi attuali con quelli dei decenni passati, possiamo affermare che continuino a mostrarsi convenienti. Tuttavia, le condizioni del mercato stanno mutando repentinamente e a farne le spese è, in particolare, il mutuo a tasso fisso.

Mutuo a tasso fisso, rata esplosa da gennaio

Questo genere di finanziamento è agganciato ai tassi Eurirs, che dall’inizio dell’anno non fanno che correre. Viceversa, il mutuo a tasso variabile è legato perlopiù all’Euribor, rimasto sostanzialmente stabile. Ciò spiega perché i titolari di un mutuo a tasso variabile non abbiano risentito di alcun aumento della rata finora, mentre chi accendesse oggi un mutuo a tasso fisso si ritroverebbe a pagare tendenzialmente molto di più di chi lo ha fatto a gennaio.

In Italia, sappiamo che l’importo medio del mutuo erogato è stato nel 2021 superiore a 139.000 euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Sappiamo anche che la durata media si aggira sui 25 anni. Ed ecco che abbiamo provato a simulare la contrazione di un mutuo a tasso fisso a interessi legati all’Eurirs a 25 anni, maggiorati per ipotesi di uno spread di 50 punti base o 0,5%. Ciò che abbiamo ottenuto è stato un risultato scioccante.

All’inizio di quest’anno, l’Eurirs a 25 anni stava ancora a 0,57%. Questa settimana, risultava salito a 1,8%. Peraltro, i tassi più alti si riscontrano per la scadenza a 15 anni, essendo saliti al 2,09%. Dopodiché iniziano a scendere. Detto questo, a quanto sarebbe ammontata la rata mensile per un mutuo a tasso fisso contratto l’1 gennaio scorso? Intorno ai 497 euro. E oggi? Sarebbe già salita sopra 575 euro.

La stangata equivale a circa 78 euro al mese, qualcosa come più di 940 euro all’anno e ben 23.500 euro nell’arco dei 25 anni.

Stangata in arrivo anche per mutui a tasso variabile

Praticamente, il rialzo dei tassi si starebbe già mangiando lo stipendio annuale di un lavoratore medio. In altre parole, il nuovo contraente di un mutuo a tasso fisso oggi dovrebbe lavorare un anno in più nell’arco della sua vita rispetto a soli quattro mesi fa per ripagare i debiti. Ma il bello è che la BCE i tassi non li ha ancora aumentati. Lo farà nei prossimi mesi. Il mercato ha già scontato tale scenario, pur parzialmente. Quando la stretta verrà, dispiegherà per intero i suoi effetti. E farà male a due categorie di italiani: coloro che dovranno prendere in prestito denaro o dovranno rinnovare prestiti già accesi e i titolari di mutui a tasso variabile. Questi ultimi sono stati sin qui risparmiati, ma la stangata arriverà prima o poi anche per loro.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

BTp 2039 4,15%, rendimento in asta crollato
Articolo precedente

Asta BTp 2048, ecco le caratteristiche dell’ex trentennale

Bond a 10 anni dell'Austria
Articolo seguente

Bond a 100 anni dell’Austria ieri a +5%, pronta l’emissione green