Il mutuo è un contratto nel quale figurano due soggetti. Da una parte troviamo il mutuante ovvero colui che eroga il denaro o un bene e dell’altra c’è il mutuatario ovvero colui che si impegna a restituire la somma percepita. Detto ciò, ecco i tre paramenti di riferimento del mutuo come comunica anche l’Osservatorio Mutuionline.it.
Il primo parametro distintivo del mutuo
I mutui si possono suddividere in macrocategorie e questo a seconda del tasso di interesse che viene applicato, la durata, la modalità di rimborso nonché la finalità.
I parametri distintivi del mutuo
Il secondo parametro distintivo del mutuo è il tipo di tasso di interesse che viene indicato in percentuale. I principali tassi ricordiamo sono il fisso ed il variabile. Il primo è l’indice legato all’Eurirs che rimane lo stesso per la durata del contratto di finanziamento mentre il secondo è legato all’Euribor o al tasso della BCE e varia a seconda degli scenari del mercato.
C’è poi il tasso misto che può essere modificato alla scadenza o alle condizioni inserite nel contratto o il capped rate che ha un tasso variabile (ha però un limite massimo già predeterminato). Infine tra i tassi di interesse c’è anche quello bilanciato che, come si evince dal nome, è costituito da tasso variabile e fisso a seconda del peso che si vuole dare ad esso.
Il terzo parametro
L’ultimo parametro distintivo del mutuo è la sua durata. Esso può essere infatti di cinque, dieci, quindici, venti, venticinque o trent’anni.
Come comunica l’Osservatorio Mutuionline.it, infine, quando si chiede un mutuo immobiliare, esso copre fino all’80% del valore dell’immobile. LTV, infine, è il parametro di riferimento che indica il rapporto tra l’importo richiesto o concesso e il valore del bene che colui che stipula il mutuo mette a disposizione. Mediante tale parametro è possibile capire il tipo di rischio in quanto più soldi si chiedono, più alto è il rischio per colui che lo concede.
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