Vittorio Sgarbi, critico d’arte e personaggio pubblico sopra le righe, ha colto come pochi altri le potenzialità della Napoli in forte crescita di questi ultimi anni e al Pizza Village ha avuto la possibilità non solo di incontrare un bagno di folla che lo ha acclamato al grido di ‘Vittò Vittò’ ma ha avuto anche la possibilità di discutere di un suo nuovo progetto che coinvolge Maradona e Van Gogh. Certo, le sue parole fanno discutere: ‘I napoletani non hanno voglia di lavorare’, rinverdendo un vecchio mito, difficile a sradicarsi, ma che sembra ancora fare fortuna.
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‘I napoletani sono creativi, ma non hanno voglia di lavorare’: Vittorio Sgarbi al Pizza Village
Dietro ogni stereotipo c’è un po’ di verità, un po’ come nelle leggende. Vittorio Sgarbi, durante un’intervista al Pizza Village, ha riproposto, appunto, i due più grandi stereotipi sul ‘napoletano’: la geniale creatività e la mancanza di voglia di lavorare. Le parole non sono state accolte bene dai media napoletani, anche se, come abbiamo detto, è possibile che ci sia un fondo di verità: da un lato la ‘creatività’ nasce sicuramente dalle difficoltà di ‘arrivare a fine giornata’, ma anche dalla grande mescolanza di culture che ha sempre caratterizzato il popolo partenopeo che insegna come le ‘migrazioni’ e i mélange tra culture diverse non possono che produrre ricchezza: un messaggio anche contro l’oscurantismo della nostra epoca.
Il secondo stereotipo è quello che riguarda la mancanza di voglia di lavorare: anche questo (forse) ha un fondo di verità, nonostante i napoletani lavorino eccome in ogni condizione, ma forse il vero problema – e su questo Sgarbi ha forse colto nel segno – riguarda la produttività: il napoletano è restio (forse) a quelle attività meramente produttive, non è per così dire un animale ‘capitalista’, troppo libero per esserlo.
Sgarbi, i napoletani e il ‘Museo della Follia’ con Maradona e Van Gogh
Ebbene, Vittorio Sgarbi, oltre a proferire le parole della discordia (che poi proprio così non sono state) ha anche annunciato un nuovo progetto per la città partenopea: nella Basilica della Pietrasanta, dove è ancora in corso una mostra di grandissimo successo ‘I tesori nascosti’ con opere di Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito, Giuseppe Ribeira, Luca Giordano, Francesco Solimena, ma anche di Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Antonio Ligabue, il critico d’arte ha intenzione di lanciare una nuova iniziativa. Si tratta del ‘Museo della Follia’ con opere di Van Gogh e con la partecipazione straordinaria (non è chiaro in che modo) di Diego Armando Maradona, icona rappresentativa di Napoli e forse della napoletanità, grazie al suo genio e alla sua sregolatezza. Perché i napoletani (forse) non hanno voglia di essere produttivi, ma la genialità e la sregolatezza stanno di casa nella città della vecchia sirena Partenope.