La Naspi è l’indennità per disoccupati che l’INPS eroga a chi perde involontariamente il lavoro e la richiede. Perché l’indennità per disoccupati viene erogata solo dietro presentazione della domanda da parte degli interessati.
Il meccanismo della Naspi è noto a tutti, perché si basa sugli ultimi 4 anni di lavoro, tanto come durata che come calcolo della prestazione. Ma se per la durata, che è pari a massimo 24 mesi e nello specifico alla metà delle settimane lavorative dell’ultimo quadriennio, per il calcolo della prestazione molto bisogna dire.
Ecco i dubbi sul calcolo della durata dell’indennità per disoccupati dell’INPS
Infatti non tutti i beneficiari della Naspi trovano facile capire da dove deriva il conteggio che l’INPS ha fatto per determinare quanto effettivamente spetta al titolare del trattamento.
“Buonasera, sono un disoccupato che oggi ha ricevuto la liquidazione della Naspi. Ho presentato domanda a metà aprile e l’INPS oggi mi ha accolto la domanda. Da ciò che leggo ho diritto a 142 giorni di indennità. E fin qui tutto ok. Il problema è che la cifra che mi darà l’INPS pare sia pari a meno di 1.300 euro al mese. Io ho maturato 73.800 euro circa di stipendio lordo negli ultimi 4 anni. Se non sbaglio è il 75% della retribuzione lorda la cifra che mi spetta. Come mai è così tagliata la mia Naspi. Sapete spiegarmi come funziona il calcolo della prestazione. Perché a me qualcosa non torna. Grazie mille per la vostra pazienza e per il servizio che offrite. In attesa della vostra risposta vi porgo i miei saluti.”
Naspi 2024, la guida al calcolo, ecco perché prendi meno di quello che ti spetta
Effettivamente fino a quando l’argomento collegato alla Naspi è la durata del beneficio, nulla da dire. Il calcolo è facile ed intuitivo. Hai lavorato per tutti gli ultimi 4 anni consecutivamente prima di essere stato licenziato? Hai diritto a 2 anni pieni di Naspi.
A meno che non siano rimasti periodi residui dalle precedenti indennità. Diverso è il caso del calcolo dell’indennità. Perché è vero che la Naspi è calcolata sull’ammontare delle retribuzioni lorde percepite negli ultimi 4 anni e in misura pari al 75% di questa somma.
Ma c’è da applicare una formula, un coefficiente e soprattutto c’è da considerare il tetto massimo di indennità spettante al mese. Senza considerare poi che dal sesto mese di fruizione del beneficio l’indennità cala del 3% al mese in maniera progressiva. Il che riduce della metà l’indennità spettante sul finire dei 24 mesi.
Naspi, durata, importi e guida al calcolo
Usando i dati che il nostro lettore ci offre, estrapolati da un prospetto di liquidazione ricevuto dall’INPS, ecco che possiamo capire bene il funzionamento del calcolo della Naspi. Per calcolare la Naspi spettante, bisogna prima di tutto dividere la retribuzione lorda percepita dal lavoratore, per le settimane di lavoro che l’INPS ha assegnato come periodo di Naspi spettante.
Il nostro lettore ha 73.800 euro di retribuzione lorda e 142 settimane di Naspi assegnate. Il risultato va poi moltiplicato per un coefficiente fisso che è il 4,33. Quindi, 73.800 euro diviso per 142 e moltiplicato per 4,33.
La Naspi spettante al nostro lettore è pari a 2.250,38 euro al primo mese di liquidazione. Ma per l’indennità per disoccupati la cifra massima erogabile al mese nel 2024 è pari a 1.550,42 euro. Questo per decisione apicale da parte dell’INPS. Infatti la Naspi non può superare una determinata cifra mensile che ogni anno viene adeguata al tasso di inflazione. Nel 2024 quindi la Naspi può arrivare al massimo a 1.550 euro al mese.
Ecco alcuni esempi pratici di calcolo dell’indennità per disoccupati INPS
Il nostro lettore, anche se parte da una indennità teoricamente spettante in base alla sua retribuzione dell’ultimo quadriennio pari a 2.250 euro al mese, non solo prenderà di meno, ma prenderà di meno anche rispetto alla soglia massima spettante per il 2024. Importo lordo mensile indennità Naspi viene però calcolata con una formula ben precisa.
Si parte infatti per il 2024, dal 75% della retribuzione media fino a 1.425,21 euro al mese. E poi si aggiunge il 25% della quota eccedente 1.425,21 fino alla soglia massima di 2.250,38 euro al mese. Somma che era la Naspi che il lettore ha maturato in base alla sua retribuzione. E che avrebbe percepito se l’indennità fosse calcolata al 75% sull’intera retribuzione media.
Ecco come la Naspi è tagliata
Di conseguenza, il nostro lettore prenderà il 75% di 1.425,21 euro cioè 1.068,91 euro al mese, a cui si aggiungerà il 25% della differenza tra 2.250,38 euro e 1.425,21 euro, cioè il 25% di 825,17 euro, cioè altri 206,29 euro. Per un totale che arriverà a 1.275,20 euro al mese (1.068,21 con in più 206,29 euro).
Questo per i primi sei mesi di indennità. Poi il calo del 3% al mese che porterà dal settimo mese l’indennità a 1.236,94 euro, poi a 1.199,84 e così via.