Percepire l’indennità di disoccupazione (o Naspi) non impedisce, di per sé, di riattivarsi sul fronte occupazionale. Specialmente se il percettore dovesse decidere di rilanciarsi attraverso l’imprenditoria. O, per farla semplice, con una Partita Iva.
Nonostante la Naspi, dunque, esiste la possibilità di rimettersi in moto sul piano lavorativo, tenendo presente che la stessa indennità può diventare uno strumento di supporto per il riavvio (o l’avvio) della propria attività. Il titolare, infatti, potrà richiedere il versamento di un anticipo in soluzione unica pari all’importo mancante del sussidio.
Limiti e requisiti da rispettare
È chiaro che qualsiasi forma di agevolazione ponga, di per sé, una limitazione. Nel caso specifico, addirittura, il mancato rispetto dei requisiti utili all’ottenimento dell’anticipo porterebbe a dover restituire l’importo versato. Il termine di riferimento è quello di fine Naspi, ossia quello indicato nel documento di accettazione della domanda. Entro quei limiti, il percettore potrà richiedere il proprio anticipo al fine di supportare la propria attività. Tuttavia, nel momento in cui il lavoratore accetta un impiego in regime subordinato entro il periodo di copertura dell’indennità di disoccupazione, il suddetto sarà chiamato a restituire l’importo ottenuto.
Naspi anticipata: come fare domanda e perché può scattare la restituzione
L’attribuzione della Naspi non risente della richiesta di anticipo. Ossia, le condizioni resteranno le stesse.
Condizioni e cifre per l’anticipo Naspi
L’anticipo dell’indennità di disoccupazione ha somme variabili che mutano a seconda delle condizioni specifiche. Qualora si fosse già percettori, ad esempio, l’importo dell’anticipo corrisponderebbe a quello che si andrebbe a ottenere restando beneficiari ordinari. Resta comunque la prerogativa dell’erogazione in un’unica soluzione, comunque pari all’importo residuo delle quote mancanti a livello mensile. Sull’anticipo, a ogni modo, non spetterà la contribuzione figurativa, mentre vigerà la trattenuta Irpef secondo quanto disposto dalla legge in merito. In caso di accesso a un impiego lavorativo che non preveda l’apertura della Partita Iva, il diritto all’anticipo decadrà in modo automatico e l’interessato sarà obbligato a restituire l’importo già percepito.
La richiesta dovrà essere presentata entro i 30 giorni che precedono l’inizio dell’attività autonoma o dell’impresa individuale o di tutte le altre forme lavorative concesse. Qualora l’attività fosse iniziata in parallelo a un rapporto di lavoro indipendente, poi cessato per far posto all’indennità di disoccupazione, la domanda dovrà essere trasmessa entro 30 giorni da quella relativa alla Naspi.
Riassumendo…
- I percettori della Naspi possono procedere all’apertura di una Partita Iva per il riavvio dell’attività lavorativa, richiedendo le mensilità mancanti come forma di anticipo;
- l’importo dovrà essere erogato in soluzione unica;
- in caso di sottoscrizione di un accordo da lavoro dipendente, il percettore dell’anticipo dovrà restituire l’importo ottenuto.