Aggiornati i limiti di reddito 2023 per non perdere il diritto alla Naspi. La prestazione economica erogata dall’Inps e riservata a coloro che hanno perso il lavoro involontariamente è subordinata a limiti di reddito annuo da lavoro.
Tali limiti variano di anno in anno e sono aggiornati dal Ministero del Lavoro in base ai dati sull’inflazione. In relazione all’aumento del 7,3% (dato preliminare) dell’inflazione 2022, le soglie da rispettare per non perdere il diritto alla Naspi sono aumentate. Di conseguenza sale anche l’importo indennizzabile da parte dell’Inps.
Naspi e limiti di reddito rivalutati
Di base per beneficiare della Naspi, occorre avere e mantenere lo status di disoccupato. Per questo il beneficiario che ha perso il lavoro deve ottenere dal Centro Impiego apposita dichiarazione contenete data e motivo di cessazione dal lavoro.
Sono considerati, per legge, in “stato di disoccupazione” i soggetti che rilasciano la DID (dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro e alla partecipazione alle misure di politica attiva) e non lavorano.
I disoccupati possono quindi richiedere la Naspi all’Inps che la pagherà per il periodo di spettanza e per un importo pari al 75 per cento delle retribuzione media percepita se questa non supera i 1.342,18 euro al mese. Oltre tale soglia spetta un altro 25 per cento. L’importo massimo erogabile è di 1.460,10 euro al mese.
La Naspi è compatibile coi redditi da lavoro e pensione ma solo entro certi limiti. In base al meccanismo di rivalutazione del 7,3% applicato alle prestazioni sociali, tali limiti salgono per il 2023 a:
- 770 euro in caso di lavoro dipendente o parasubordinato;
- 901 euro annui in caso di lavoro autonomo.
In entrambi i casi, nel momento in cui si passa tale soglia, bisogna darne comunicazione al Centro Impiego o all’Inps decadendo così lo status di disoccupazione.
Il pagamento mensile
I disoccupati che hanno diritto alla Naspi devono rispettare detti limiti economici per non perdere il diritto all’indennità mensile.
Ma è anche il Centro per l’Impiego ad avvertire l’Inps se il disoccupato ha trovato lavoro o se ha superato le soglie reddituali di cui sopra prestando attività retribuita. Nel caso di collaborazioni occasionali o di contratti la cui retribuzione non è predefinita o prevedibile, si terrà conto delle risultanze reddituali di fine anno.