L’INPS indica, ai percettori della NASPI, i tempi per comunicare il reddito presunto del 2024. Un adempimento indispensabile per non vedersi sospendere il pagamento dell’indennità
La NASPI, ricordiamo, è l’indennità mensile riconosciuta a chi ha perso involontariamente il lavoro. Ci riferiamo ai lavoratori dipendenti, compresi
- apprendisti;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
- operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi.
Quando si perde l’indennità
Per avere la NASPI è necessario fare domanda all’INPS entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
La regola dice che si può perdere la NASPI quando il precettore si trova in uno dei seguenti casi:
- perde lo stato di disoccupazione;
- inizia un’attività di lavoro subordinato, di durata superiore a sei mesi o a tempo indeterminato senza comunicare all’INPS il reddito presunto che ne deriva entro il termine di un mese dall’inizio del rapporto di lavoro o dalla data di presentazione della domanda se il rapporto lavorativo era preesistente alla domanda medesima;
- non comunica, entro un mese dalla domanda della NASPI, il reddito annuo che presume di trarre da uno o più rapporti di lavoro subordinato part-time rimasti in essere all’atto di presentazione della domanda di NASPI conseguente alla cessazione di altro rapporto di lavoro di cui era titolare;
- inizia un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata senza comunicare all’INPS il reddito annuo presunto entro un mese dal suo inizio o dalla data di presentazione della domanda se l’attività lavorativa autonoma o l’iscrizione alla Gestione Separata era preesistente alla domanda stessa;
- raggiunge i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- acquisisce il diritto all’assegno ordinario di invalidità e non opta per l’indennità NASPI;
- non adempi, senza giustificato motivo, agli obblighi del lavoratore in NASPI.
NASPI, la comunicazione reddito presunto 2024
Nelle cause di decadenza dall’indennità, come si vede, rientra la mancata presentazione all’INPS, in alcuni casi, del reddito presunto.
Con riferimento a questo adempimento, l’INPS ha indicato i tempi di comunicazione del reddito presunto anno 2024. Le indicazioni sono fornite nel Messaggio n. 4361 del 5 dicembre 2023. Qui è detto che:
- per la NASPI in corso di fruizione, in riferimento alle quali durante l’anno 2023 è stata effettuata la dichiarazione relativa al reddito annuo presunto, con indicazione di reddito diverso da “zero”
- è necessario comunicare entro il 31 gennaio 2024 anche il reddito presunto riferito all’anno 2024, e ciò anche tale reddito annuo presunto è pari a “zero
- in assenza di detta comunicazione il pagamento dell’indennità sarà sospeso al 31 dicembre 2023
- ai soggetti che hanno comunicato per il 2023 un reddito presunto pari a “zero
- l’erogazione della prestazione non verrà sospesa
- resta fermo l’obbligo di comunicare, entro il 31 gennaio 2024, il reddito presunto nel caso in cui si prevede di produrre per l’anno 2024 un reddito diverso da “zero”.
Riassumendo…
- in conclusione, tra le cause di decadenza/sospensione NASPI, rientra la mancata presentazione all’INPS, in alcuni casi, del reddito presunto
- i tempi di comunicazione del reddito presunto 2024 (Messaggio INPS n. 4361/2023) sono fissati al 31 gennaio 2024
- l’adempimento è da farsi telematicamente attraverso il servizio Naspi-Com disponibile sul sito dell’INPS stesso accessibile nell’area riservata con credenziali SPID, CIE (Carta identità elettronica) o CNS (Carta nazionale servizi).