Cosa succede se durante il periodo di Naspi si trova nuova occupazione? Conviene accettare il nuovo lavoro temporaneo e rinunciare alla Naspi oppure tenersi l’indennità di disoccupazione per la durata residua e poi cercare nuova occupazione? La domanda, più che lecita, se la era posta anche il legislatore al momento dell’istituzione della Naspi cercando di venire incontro alle esigenze del lavoratore disoccupato e allo stesso tempo garantendogli l’indennità economica.
Naspi, casi di sospensione
Affinchè venga fatta la scelta giusta di fronte all’opportunità di nuova occupazione durante il periodo di Naspi è bene conoscere le regole basilari per non perderne il diritto.
Naspi, limiti di reddito da lavoro
Detto questo, vi sono poi da considerare i limiti di reddito. Qualora il beneficiario della Naspi trovi un lavoro autonomo, saltuario, a chiamata o comunque precario, l’erogazione dell’indennità non si interrompe ma può subire delle riduzioni in base al reddito presunto o dichiarato. Se il reddito da lavoro autonomo è pari o superiore a 4.800 euro all’anno, la Naspi viene ridotta dell’80% dei redditi previsti, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. Lo stesso vale se il rapporto di lavoro è di tipo subordinato o parasubordinato che genera un reddito annuo pari o superiore a 8.000 euro. In caso di prestazione di lavoro occasionale, infine, l’indennità Naspi è interamente cumulabile con i compensi derivanti dallo svolgimento dell’attività, purchè non ne derivi un reddito superiore a 5.000 euro per anno civile.
La comunicazione all’Inps
E’ importante che il beneficiario di Naspi comunichi entro e non oltre 30 giorni all’Inps l’inizio della nuova attività lavorativa, anche se compatibile con l’indennità di disoccupazione. Qualora non venisse comunicato nulla, il lavoratore decade dal diritto alla Naspi e l’Inps recupererà gli eventuali assegni erogati in mancanza del diritto non appena riceverà notizia del nuovo rapporto di lavoro, sia esso di natura subordinata, sia di natura occasionale o saltuario. Quindi è bene fare molta attenzione a questo aspetto soprattutto se si inizia una nuova attività di lavoro autonomo, parasubordinato o ci si rechi all’estero per lo stesso motivo.
Importo della Naspi
Per la scelta della nuova occupazione, sia essa autonoma che di lavoro subordinato, il beneficiario è bene che faccia i suoi calcoli tenendo conto anche di quanto percepirà di indennità di disoccupazione nel tempo. L’importo della Naspi che l’Inps corrisponderà è calcolato nella misura del 75% della retribuzione media imponibile mensile percepita negli ultimi 4 anni nel caso questa sia inferiore a 1.221,44 euro. Qualora fosse superiore, al 75% dell’importo stabilito dalla legge verrà sommato il 25% della differenza tra la retribuzione mensile media imponibile e 1.221,44 euro per il 2019. In ogni caso il massimale della Naspi è fissato in euro 1.328,76 euro al mese. La Naspi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Quindi, al massimo per 4 mesi. All’indennità viene poi applicata una riduzione del 3% per ogni mese, a partire dal 91° giorno di prestazione.