Per chi perde il lavoro sono previste Naspi e indennità di mobilità: le due prestazioni a sostegno della disoccupazione però non sono cumulabili e quindi è importante avere a mente i requisiti e i presupposti di entrambe per sapere quando è possibile scegliere e farlo quindi in modo consapevole. Allo stato dei fatti e salvo proroghe comunque, la scelta riguarda solo questo e il prossimo anno perché dal 31 dicembre 2016 l’indennità di mobilità dovrebbe andare definitivamente in pensione.
Licenziamento collettivo: quando è possibile fare domanda per la Naspi
In caso di licenziamento collettivo ex artt.
Naspi e indennità di mobilità: importi, durata e requisiti a confronto
A livello di durata della prestazione l’indennità di mobilità sarebbe senza dubbio da preferire, soprattutto per le aziende del Sud che possono usufruirne per 36 mesi. Rispetto alla Naspi anche gli importi sembrano essere più convenienti, soprattutto per chi ha una retribuzione media mensile bassa, inferiore ai 1200 euro. In questi casi si percepisce leggermente di più con l’indennità di mobilità: la Naspi infatti corrisponde al 75% della retribuzione media mensile per retribuzioni pari o inferiori a un importo prestabilito che, per l’anno 2015, è stato fissato a euro 1.195,00; in tutte le ipotesi in cui la retribuzione mensile superiori questa soglia massima, l’indennità Naspi viene calcolata al 75% del suddetto importo incrementato del 25% del differenziale tra la retribuzione media mensile e l’importo di cui sopra.