Lavoratori in somministrazione, lavoro intermittente e casi di neutralizzazione
I contratti di lavoro intermittente e di somministrazione prevedono entrambi periodi di lavoro e di non lavoro con cadenza non prevedibile e non dipendente dalla volontà del dipendente. I periodi di non lavoro non vanno a contribuire al soddisfacimento del requisito delle 13 settimane di contribuzione necessarie nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro per la fruizione della Naspi e non concorrono neanche alla determinazione della durata dell’indennità. Questi periodi sono da considerarsi neutri, ovvero fanno in modo che il periodo di 12 mesi precedente alla cessazione del rapporto di lavoro vengano ampliati per la ricerca del requisito delle 30 giornate effettivamente lavorate.