Naspi sospesa, il quesito di un nostro lettore:
Buongiorno, sono stato licenziato nel mese di aprile all’età di 49 anni, dopo 20 anni di lavoro. Mi dico prendo la Naspi e nel frattempo mi cerco un nuovo lavoro. Mi rivolgo ad un CAF che mi presenta la domanda e a giugno arriva il primo e unico pagamento, chiedo al CAF di informarsi ma arriviamo alla fine del mese e mi sento dire che non hanno tempo per andar all’INPS.
Ci vado io e dopo 5 ore di fila riesco a parlare con una persona molto sgradevole, che mi liquida in due secondi, dicendomi che l’UNILAV non chiariva se mi ero licenziato o mi avevano licenziato, e il datore di lavoro non lo aveva chiarito nei file UNIEMENS. Io avevo con me il verbale di conciliazione effettuato in sede sindacale, dove veniva ben evidenziato che ero stato licenziato. Non solo il dipendente dell’INPS non lo ha voluto, ma alla mia domanda, perché non vi rivolgetevi all’azienda per chiedere spiegazioni, la risposta è stata non è compito nostro….
Morale della favola, il CAF quando ha fatto la domanda della NASPI con copia dell’UNILAV, non mi ha detto che c’erano errori, e questi dovrebbero essere gli esperti del settore??? L’azienda ha sbagliato per ben due volte, e io ne pago le conseguenze. Mi potrebbe far sapere cosa posso fare, io con l’azienda non ho più rapporti, devo considerare questi soldi persi? Grazie per l’eventuale risposta.
Risposta
Il caso è molto particolare, l’azienda potrebbe rettificare il modello UNILAV con l’esatta motivazione di licenziamento e l’INPS pagherebbe tranquillamente l’indennità accolta precedentemente.
Purtroppo, ormai parlare con un responsabile dell’INPS è quasi impossibile, hanno messo molti sistemi, ma il call center si limita, nel suo caso, a vedere che la pratica è sospesa e non può far altro che un sollecito, la casetta postale, già lo abbiamo constatato con un nostro lettore, mettono in lavorazione il quesito per un tempo indefinito e se si chiede un appuntamento con un responsabile tramite il numero INPS passano dai tre ai sei mesi.
Inoltre il problema veramente grave è che l’ente non si rivale sull’azienda ma sul lavoratore disoccupato, le consiglio di provare con una lettera di diffida all’INPS. Abbiamo redatto un fac simile da compilare e inviare tramite raccomandata con A.R. o con PEC (posta elettronica certificata).
Fac simile diffida per NASPI
Questa è una diffida da presentare tramite PEC o tramite raccomandata con A.R.
Spett.le Sede zonale
INPS ————-
Oggetto: Diffida ad adempiere ex art.1454 c.c. per sospensione indennità di disoccupazione NASPI N. ________________
Io sottoscritto _____________________in riferimento alla domanda di indennità di disoccupazione NAspi n. ________________ presentata in data ______, con la presente
DIFFIDO
avverso la sospensione dell’indennità di disoccupazione NASPI, per i seguenti
MOTIVI
(Descrivere le motivazione in modo dettagliate), ad esempio:
L’ingiustificata sospensione per l’indennità NASPI, per mancata specifica motivazione del licenziamento: _____________________________________________________________________________
Il rifiuto dell’INPS di sospendere la prestazione richiesta appare errato, posto che non si riesce a comprendere per quale ragione l’Istituto abbia qualificato la risoluzione del rapporto di lavoro del _____ come incerto, dimissioni o licenziamento, sebbene, nel caso di specie, il licenziamento sia terminato con una conciliazione in sede sindacale.
Pertanto, avendo tutti i requisiti previsti dalla legge per beneficiare del trattamento Naspi,
CHIEDO
che codesto Spett.
Tutto ciò premesso e considerato, con la presente vi intimo e diffido ad adempiere ai sensi e per gli effetti dell’art. 1454 del Codice Civile entro e non oltre i 15 giorni dal ricevimento della presente, mi riservo di agire presso le competenti sedi per il risarcimento dei danni subiti e dei diritti violati.
Città _______il_______
Il lavoratore ci ha comunicato che la sua diffida è andata a buon fine e la Naspi gli è stata riconosciuta.
Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]