NASpI in un’unica soluzione e con partita IVA, è possibile? | La Redazione risponde

NASpI in un'unica soluzione e lavoro autonomo con Partita IVA, quando è possibile fare la richiesta e quali sono i limiti di reddito.
7 anni fa
2 minuti di lettura

 NASpI e Partita IVA, il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, ho un quesito da porti e approfitto della possibilità messa a disposizione da te.

Sono un lavoratore dipendente in procinto di passare in mobilità ovvero la nuova Naspi, sono allo stesso tempo lavoratore autonomo come libero professionista, la mia domanda è: considerando tale Naspi come incentivo alla imprenditorialità e una volta fatta richiesta di poterla percepire in una unica soluzione, viene sempre mantenuto il vincolo dei 4800 euro come soglia non oltrepassabile? Grazie in anticipo per la risposta e per la gentilezza.

Vediamo quando è possibile chiedere la NASpI in un’unica soluzione e continuare il lavoro autonomo con Partita IVA.

NASpI in un’unica soluzione, quando si può chiedere?

Il beneficiario dell’indennità NASpI,  che intende avviare un’attività di lavoro autonomo o un’impresa individuale o sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo della NASpI.

Chi può beneficiarne

La NASpI anticipata si rivolge ai soggetti che siano stati licenziati dal 1° Maggio 2015 e che intendano:

  • avviare un’attività lavorativa autonoma;
  • avviare un’impresa individuale;
  • sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
  • sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla NASpI (articolo 8, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22).

Importo Spettante

Quando l’importo dell’indennità mensile NASpI spettante, è liquidato in un’unica soluzione, non spettano gli assegni del nucleo familiare (ANF) e la contribuzione figurativa.

Sull’importo erogato è operata la trattenuta IRPEF secondo la normativa vigente.

In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, il reddito del lavoro autonomo deve essere inferiore ai 4.800 euro, questo permette la conservazione dello stato di disoccupazione.

Se si supera il limite di reddito, si perde lo stato di disoccupazione e quindi l’indennità NASpI.

Il soggetto beneficiario della NASpi, ma con redditi di lavoro autonomo con redditi inferiori ai 4800 euro, gli sarà corrisposta un’indennità di un importo pari all’80% dei del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno.

Questa riduzione si baserà sull’autodichiarazione, ma il calcolo esatto sarà fatto d’ufficio dall’INPS al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi nell’anno successivo.

Quando fare domanda

Se il lavoro autonomo con Partita Iva è iniziato durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla prestazione NASpI, la domanda di anticipazione deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla domanda di indennità NASpI.

Come fare la domanda

La domanda si presenta online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

In alternativa, si può presentare tramite:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  •  enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

La domanda deve essere corredata dalla documentazione che attesta l’assunzione di iniziative finalizzate allo svolgimento dell’attività autonoma.

Se l’attività richiede una specifica autorizzazione o iscrizioni ad albi professionali o di categoria, è necessario dichiararne gli estremi del rilascio.

Per l’attività di lavoro associato in cooperativa va dichiarata l’avvenuta iscrizione della cooperativa nel registro delle imprese della Camera di commercio competente per territorio e nell’Albo nazionale delle società cooperative gestito dalle Camere di commercio.

Deve, inoltre, essere indicata la data della sottoscrizione della o delle quote di capitale sociale della cooperativa.

Fonte: INPS

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

Articolo precedente

Trenitalia offerte 2017: sconti per la mostra di Monet e accordo con il Bambin Gesù

Articolo seguente

Chi vive all’estero deve pagare la cartella Equitalia notificata in Italia?