Nel 2022 si va in pensione a 62 anni, anche se per una cerchia ristretta di lavoratori. Ovverosia, quelli occupati in aziende che sono in stato di crisi. Ma quanti anni di lavoro alle spalle servono, invece, per la maggioranza dei lavoratori che intende ritirarsi dal lavoro, dal prossimo anno, con il sistema delle quote?
Al riguardo c’è da dire, prima di tutto, che dal prossimo anno serviranno 64 anni di età. Con la Quota 102 e con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.
Nel 2022 si va in pensione a 62 anni: ma quanti anni di lavoro alle spalle servono? Casi e calcolo requisiti
Chiarito su come nel 2022 si va in pensione a 62 anni, infatti, c’è da dire che è stato istituito un tavolo di confronto. Tra il Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo del tavolo, che durerà fino al mese di marzo del 2022, è quello di introdurre meccanismi di flessibilità in uscita. E quindi non solo misure rigide come quelle rappresentate dalla Quota 102.
E così anche se non per tutti nel 2022 si va in pensione a 62 anni, nel 2023 lo scenario potrebbe cambiare. Ovvero, con meccanismi di uscita anticipati, ed eventualmente anche differenziati, a 62 anni e poi a salire a 63 ed a 64 anni. Con il contestuale superamento dello scalone della riforma Fornero.
Perché i Sindacati premono per l’addio alla riforma Fornero
Tra chi per il 2022 si va in pensione a 62 anni, e chi non potrà farlo, i Sindacati dal 2023 chiedono infatti più flessibilità come sopra indicato. Ma chiedono pure tutele per i giovani. Attraverso l’istituzione della pensione di garanzia.