Dopo aver trascorso la maggior parte della propria esistenza a lavorare sono in molti a non vedere l’ora di poter finalmente porre fine alla propria carriera e andare in pensione. Un traguardo, quest’ultimo, davvero molto importante, che porta purtroppo in molti a dover fare i conti con una triste realtà. Una situazione, quella di cui stiamo trattando, che coinvolge anche molti lavoratori. Ma di cosa si tratta?
Ebbene, dell’importo dello stipendio e del trattamento pensionistico che risultano purtroppo molto più bassi del minimo necessario per poter fronteggiare tranquillamente le varie spese.
Nel 2023 non sarà ammissibile guadagnare meno di 1000 euro (e nemmeno prenderli di pensione!)
Non sono passati inosservati gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che hanno messo in luce la scomoda verità sui trattamenti pensionistici. Proprio gli importi di quest’ultimi, così come degli stipendi, in effetti, finiscono sempre più spesso al centro delle polemiche per via degli importi ritenuti molto bassi.
Ebbene, sempre in tale contesto non passa inosservata la proposta di Forza Italia in base alla quale dal 2023 sarebbe possibile beneficiare di un aumento dello stipendio e pensioni minime a 1000 euro.
Come noto, infatti, Draghi ha rassegnato le dimissioni e ora gli italiani sono pronti ad eleggere il nuovo governo in occasione delle elezioni politiche in programma il prossimo 25 settembre. Diverse le proposte messe sul campo dai vari partiti politici, tra cui appunto, quelle di Forza Italia.
La proposta di Forza Italia
Manca sempre di meno alle elezioni politiche che decreteranno quale governo guiderà il nostro Paese nel corso dei prossimi anni.
Proprio in tale contesto si muovono le varie proposte dei partiti politici, tra cui quella di Forza Italia che prevede, come già detto, un aumento dello stipendio, oltre che pensioni minime 1000 euro. Come dichiarato da Silvio Berlusconi nel corso di un’intervista rilasciata a Money, infatti:
“Questa spinta inflazionistica non nasce da cause interne all’economia italiana e neppure a quella europea, non nasce per esempio dall’aumento della domanda, nasce invece da cause esterne come la guerra e il conseguente rincaro dell’energia e delle materie prime. Per questo la risposta non può che essere un adeguamento delle retribuzioni e soprattutto delle pensioni. Per questo una delle nostre priorità è l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro al mese per 13 mensilità, sia per le pensioni di anzianità che per quelle di invalidità. Anche quelle alle persone che hanno lavorato per tutta la vita, pur senza pagare contributi, per tenere unita la famiglia e crescere i figli. Mi riferisco alle nostre mamme e alle nostre nonne”.