Nel 2026 ci sarà l’aumento delle pensioni grazie al ricalcolo

Nel 2026 aumentano le pensioni grazie al ricalcolo legato all’inflazione 2024: previsto un adeguamento fino a 5 miliardi
2 settimane fa
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Hai visto mai che stavolta lo stato fa contenti i poveri pensionati? Ebbene sì’, anche se l’aumento delle pensioni non sarà certo qualcosa da pelle d’oca, e soprattutto non riguarderà tutti. Ciò detto, a partire da gennaio 2026, milioni di pensionati italiani potranno beneficiare di un aumento degli assegni previdenziali. A confermarlo è il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2025, approvato dal governo, che prevede un nuovo ricalcolo degli importi pensionistici sulla base dell’inflazione registrata nel 2024. L’intervento, atteso e significativo, coinvolgerà tutte le pensioni soggette al meccanismo di perequazione automatica.

Il ricalcolo delle pensioni nel 2026

L’aumento delle pensioni previsto per gennaio 2026 dipende dal consueto adeguamento all’inflazione, che tiene conto dell’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat.

Secondo le stime contenute nel DEF, l’inflazione nel 2024 si è attestata attorno al 2,6%, un dato che verrà utilizzato per rivalutare gli importi pensionistici nel nuovo anno.

Questo meccanismo, conosciuto come “perequazione”, serve a tutelare il potere d’acquisto dei pensionati, adeguando ogni anno l’importo delle pensioni al costo della vita. Nel 2025 gli aumenti sono stati più contenuti, riflettendo una fase di discesa dei prezzi rispetto agli anni precedenti. Ma il 2026 segnerà un nuovo punto di svolta.

Va sottolineato che la rivalutazione non sarà uguale per tutti: l’incremento sarà pieno solo per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo Inps (cioè circa 2.100 euro lordi al mese). Per le fasce superiori sono previsti meccanismi di rivalutazione parziale, secondo una scala progressiva.

Aumento pensioni per chi?

I primi a ricevere gli aumenti saranno i titolari di pensioni minime, sociali e di invalidità, per i quali il ricalcolo avviene in misura piena.

In concreto, chi oggi riceve il trattamento minimo vedrà un incremento che, se le previsioni saranno confermate, potrà superare i 20 euro al mese, con effetti cumulati superiori ai 250 euro annui.

Anche chi percepisce pensioni medio-basse (tra i 1.000 e i 2.000 euro lordi al mese) vedrà un adeguamento significativo, che potrebbe tradursi in un incremento tra i 30 e i 60 euro mensili, a seconda del livello reddituale e della fascia di riferimento. Le pensioni più alte continueranno a subire un taglio proporzionale della rivalutazione, in base alle fasce introdotte dalla legge di Bilancio 2023. Nonostante ciò, anche i pensionati con assegni sopra i 4.000 euro lordi potranno ricevere aumenti, seppur più contenuti.

L’impatto sul sistema previdenziale

Secondo le previsioni del DEF, la spesa per pensioni nel 2026 aumenterà di circa 5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente. Si tratta di una crescita compatibile con l’andamento demografico e l’andamento dell’inflazione, che torna su livelli più gestibili dopo i picchi straordinari del biennio 2022-2023.

L’adeguamento delle pensioni non solo garantisce maggiore stabilità sociale, ma rappresenta anche una misura importante per sostenere i consumi interni, soprattutto tra le fasce più anziane della popolazione. L’incremento dell’importo mensile, infatti, si traduce in un miglioramento della qualità della vita per milioni di persone, molte delle quali fanno affidamento unicamente sulla pensione per vivere.

Nel lungo periodo, tuttavia, il governo dovrà continuare a monitorare l’equilibrio del sistema previdenziale, già messo alla prova dal progressivo invecchiamento della popolazione. I prossimi anni saranno decisivi per valutare eventuali riforme strutturali, ma intanto il ricalcolo del 2026 offre un sollievo concreto e atteso. L’aumento previsto per gennaio 2026 rappresenta una buona notizia per milioni di italiani. Grazie al ricalcolo basato sull’inflazione 2024, molti pensionati vedranno un miglioramento tangibile nel proprio assegno mensile. Un segnale importante di attenzione verso chi ha lavorato una vita e oggi si trova a fronteggiare rincari e incertezze economiche.

I punti salienti.

  • Da gennaio 2026 le pensioni aumenteranno grazie alla rivalutazione basata sull’inflazione 2024 (stimata al 2,6%).
  • L’aumento sarà pieno per le pensioni fino a 4 volte il minimo Inps, parziale per gli assegni più alti.
  • L’intervento costerà circa 5 miliardi e mira a tutelare il potere d’acquisto dei pensionati.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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