Nelle liste selettive del Fisco e della Guardia di Finanza chi non accetta il CPB

I contribuenti che non accetteranno la proposta di CPB entreranno nella lista selettive del Fisco e della Guardia di Finanza
2 mesi fa
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concordato preventivo biennale
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Entro il prossimo 31 ottobre società e partite iva dovranno decidere se accettare o meno la proposta di concordato preventivo biennale, CPB,  fatta dal Fisco in dichiarazione dei redditi. Chi accetta il reddito proposto dall’Agenzia delle entrate avrà una serie di vantaggi quali ad esempio la disattivazione dei controlli per i periodi d’imposta oggetto di concordato. Di contro, nei giorni scorsi il viceministro dell’Economia Leo ha parlato di liste selettive per chi non aderisce all proposta del Fisco.

Dunque se aderisci alla proposta niente controlli (tranne alcune eccezioni) se invece rifiuti la proposta di concordato entrerai nelle liste selettive. Sembra quasi una minaccia.

Vediamo come dovrebbero funzionare queste liste selettive la cui previsione potrebbe portare in molti ad accettare la proposta reddituale del Fisco anche se non troppo conveniente.

Il concordato preventivo. I vantaggi per chi aderisce

L’art.19 del D.Lgs n°13/2024 prevede una serie di vantaggi per i soggetti ISA che aderiscono al concordato.

Nello specifico:

Per i periodi d’imposta oggetto di concordato, ai contribuenti che aderiscono alla proposta formulata dall’Agenzia delle entrate sono riconosciuti i benefici, compresi quelli relativi all’imposta sul valore aggiunto, previsti dall’ articolo 9-bis, comma 11, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.

Dunque una volta accettata la proposta reddituale fatta dal Fisco scatta in favore del contribuente:

  • l’esonero del visto di conformità per la compensazione dei crediti che non superano i 70mila euro per l’Iva e i 50mila euro per imposte dirette e Irap
  • l’esonero dall’apposizione del visto di conformità o della garanzia, per i rimborsi che non superano i 70 mila euro annui;
  • l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative (articolo 30 della legge n. 724/1994)
  • l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici;
  • l’anticipazione di almeno un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento;
  • l’esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo a condizione che quello accertabile non ecceda di due terzi il dichiarato (vedi redditometro).

Si tratta di vantaggi piuttosto importanti.

Fino a oggi riservati ai soggetti ISA più virtuosi ossia con le pagelle fiscali più alte. Benefici che post riforma fiscale sono graduati in funzione del punteggio ISA ottenuto in dichiarazione.

Nelle liste selettive sui controlli che non accetta il CPB

Rimanendo sui vantaggi per chi aderisce alla proposta di concordato, l’eventuale accettazione della proposta ha degli effetti anche sui controlli del Fisco. Come in parte anticipato per i soggetti ISA.

Nello specifico, sia per i soggetti ISA che per i forfettari c’è lo stop agli accertamenti:

  • per i periodi di imposta oggetto del concordato,
  • salvo che in esito all’attività istruttoria dell’Amministrazione finanziaria ricorrano le cause di decadenza di cui agli articoli 22 e 33 del decreto CPB.

Quando si parla di cause di decadenza si fa riferimento ad esempio: alll’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza o l’indeducibilità di passività dichiarate, per un importo superiore al 30 per cento dei ricavi dichiarati. Elementi che hanno settato al ribasso la proposta reddituale fatta dal Fisco.

Il decreto sul CPB prevede espressamente che:

L’Agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono.

Nella circolare n°18 sul CPB , viene meglio specificato che nei confronti dei contribuenti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o che decadono dagli effetti dello stesso, sarà intensificata l’attività di controllo dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza mediante la programmazione di maggiore capacità operativa.

l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza  potranno utilizzare tutte le informazioni contenute nelle banche dati disponibili, anche tramite interconnessione tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici, ivi incluse quelle contenute nell’Anagrafe dei conti finanziari.

Dunque saranno utilizzati i dati sulla capacità di spesa (presi dalla fatturazione elettronica), i conto correnti, ecc.

Come dire, non accetti la proposta di CPB? Allora sarai maggiormente attenzionato con il controlli fiscali.

Riassumendo.

  • La proposta di CPB si basa una precisa metodologia di calcolo;
  • L’adesione al CPB comporta una serie di vantaggi;
  • ad esempio il blocco ai controlli del Fisco per i periodo d’imposta oggetto di accordo;
  • di contro chi non accetta la proposta sarà maggiormente attenzionato dal Fisco e dalla Guardia di Finanza;
  • i nominativi saranno inseriti in delle liste selettive;
  • i controlli si baseranno sull’utilizzo di banche dati a disposizione di Agenzia delle entrate e GDF.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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