Anche i netturbini possono lasciare il lavoro con Ape Sociale. Dal 2022, grazie alla legge di bilancio, la platea dei beneficiari è allargata a diverse attività gravose. Comprese quelle dedite alle professioni che ruotano intorno alla gestione e smaltimento dei rifiuti.
Lavori che l’Inail e l’Inps hanno ritenuto meritevoli di maggior tutela previdenziale rispetto a quanto previsto prima. Così per chi si occupa di questo tipo di attività, vi oggi è la possibilità di lasciare in anticipo il lavoro a compimento dei 63 anni di età con un numero di contributi pari ad almeno 36 anni (per le donne con figli si può arrivare a uno sconto contributivo massimo di 2 anni).
Netturbini in pensione a 63 anni
Occuparsi della raccolta dei rifiuti e della loro trasformazione in energia termica o del depuramento delle acque reflue è quindi ritenuto lavoro gravoso. Per legge, si tratta nello specifico dei “conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque”. Costoro possono ottenere Ape Sociale fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni.
Con il passare degli anni l’attività di queste figure specializzate è diventata centrale nell’ambito dello svolgimento delle attività di pulizia del territorio. Soprattutto dopo l’ondata pandemica che ha imposto maggiori attenzioni alla sanificazione e alla salubrità dell’aria.
Il mestiere di netturbino è quindi riconosciuto gravoso anche per via del Covid-19 e per i rischi connessi per chi si occupa quotidianamente di garantire risultati di livello elevato. Dagli operatori ecologici ai tecnici che si occupano della lavorazione e smaltimento dei rifiuti fino allo stoccaggio della raccolta differenziata. Queste figure professionali sono diventate sempre più centrali e meritevoli di maggior tutela previdenziale.
La pensione anticipata con Ape Sociale, requisiti specifici
A parte il requisito anagrafico (63 anni), ricordiamo che per ottenere l’anticipo pensionistico con Ape Sociale occorre avere alle spalle almeno 36 anni di contributi.
La normativa specifica, infatti, che il lavoro debba essere stato svolto per almeno la metà della carriera lavorativa. Oppure che il lavoratore abbia ricoperto tale mansione per 6 anni negli ultimi 7 o per 7 anni negli ultimi 10 al momento della presentazione della richiesta di Ape Sociale.
Solo in questo caso è riconosciuto il diritto ad Ape Sociale. Diversamente è sempre possibile rientrare nel diritto a patto che i diversi periodi di lavoro svolto, non come tecnico della salute, siano comunque riferiti ad attività gravose.
La domanda di Ape Sociale
La domanda per Ape Sociale si presenta generalmente entro il 31 marzo di ciascun anno, ma si può fare anche successivamente, entro il 15 luglio. Ciò non comporta l’automatica accettazione della pensione, ma solo il riconoscimento dei requisiti per accedervi.
Più esattamente l’Inps, prima di concedere Ape Sociale al lavoratore, verifica che l’assicurato abbia svolto il mestiere gravoso per il tempo previsto dalla legge. Solo dopo aver accertato la sussistenza piena del diritto ad Ape Sociale, è corrisposto l’anticipo pensionistico (fino a 1.500 euro al mese per 12 mensilità).
Riassumendo…
- Anche i netturbini possono accedere ad Ape Sociale.
- Per andare in pensione anticipata a 63 anni servono 36 anni di contributi di cui almeno la metà svolti come lavoro gravoso.
- La domanda di pensione si presenta il 31 marzo di ogni anno ma si può fare anche successivamente.
- Il diritto spetta ai conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore e per il recupero dei rifiuti. E anche per il trattamento e la distribuzione delle acque.