Da domani e quindi dal 6 luglio sarà consultabile l’Inad ovvero l’indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli enti di diritto privato che non hanno la necessità di iscriversi all’albo o negli elenchi. In realtà la buona notizia c’è stata già il 6 giugno, data in cui è stato possibile inserire il proprio domicilio digitale (associato a una Pec) per scambiare informazioni con le pubbliche amministrazioni. Da domani esso diventa attivo e consultabile.

Per i cittadini, quindi, ora la comunicazione e la notificazione di atti con valore legale con PA sarà più semplice.

Ma come funziona esattamente il servizio e quali vantaggi ci saranno per i cittadini?

La registrazione

Tutti i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo Pec. In questo modo potranno ricevere tutte le comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione. Ma cosa nel dettaglio? Ebbene, tutto quello che riguarda le detrazioni d’imposta, i rimborsi fiscali, gli accertamenti ma anche tutte le altre comunicazioni di valore legale. Il tutto sarà notificato in tempo reale e arriverà sulla Pec dei cittadini.

A chi si chiede se su Inad si potrà attivare un indirizzo di indirizzo posta elettronica certificata, la risposta è no. Tali indirizzi, infatti, si potranno attivare solo presso un gestore Pec autorizzato come Aruba. Quest’ultima offre tre tipi di abbonamento diversi: c’è quello Standard che costa 5 euro all’anno più Iva mentre al rinnovo il costo è di 9,90 euro più Iva. Offre 1 Gb di spazio. Ci sono poi la Pro e la Premium, la prima costa 25 euro all’anno più Iva mentre la seconda 40 euro più Iva. Con la prima si avranno 2 Gb di spazio, 3 Gb di archivio e notifiche sms mentre con la seconda 2 Gb di spazio, 8 Gb di archivio e notifiche sms. Solo una volta in possesso di un indirizzo Pec, poi, si potrà eleggere quest’ultimo a domicilio digitale.

Dal 6 luglio parte Inad per registrare il proprio domicilio digitale: ecco i vantaggi per i cittadini

Grazie all’Inad ovvero al domicilio digitale, la Pa eviterà di ricorrere alle raccomandate in quanto invierà la comunicazione all’indirizzo di posta elettronica certificata del cittadino. In questo modo l’ente risparmierà sui costi cartacei e su quelli di invio come buste, stampa, francobolli, etc. Anche i cittadini ne trarranno evidenti vantaggi in quanto le notifiche arriveranno in tempo reale senza correre quindi il rischio di eventuali ritardi o problemi relativi al mancato recapito. Ne beneficerà ovviamente anche l’ambiente in quanto non ci si dovrà avvalere dei servizi postali e della carta.

L’iscrizione all’Inad è volontaria e gratuita. Bisognerà però utilizzare lo Spid, la Cie o il Cns e collegarsi al sito www.domiciliodigitale.gov e seguire la procedura indicata per eleggere il domicilio digitale associato al proprio indirizzo Pec.

Per Stefano Sordi, Ad di Aruba Pec e Direttore Generale di Aruba, si tratta di un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del paese nonché per la semplificazione della burocrazia. Ha aggiunto che grazie a questa rivoluzione ne trarrà beneficio anche l’ambiente. Inoltre la comunicazione da parte della PA si potrà ricevere anche in mobilità, ovunque ci si trova, a costo zero e senza le attese dovute all’invio del documento cartaceo. Inoltre avrà la stessa valenza legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Riassumendo…

1. Dal 6 luglio parte Inad ovvero l’indice nazionale dei domicili digitali
2. Il domicilio digitale (associato a una Pec) eletto sarà attivo e consultabile per scambiare informazioni con le PA
3. Per Aruba si tratta di nuovo traguardo per la Pec in quanto tutte le comunicazioni della PA arriveranno direttamente nella propria casella di posta elettronica certificata.

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