Per dire addio al gas russo, l’Ue ha in mente un piano che prevede l’obbligo per tutti i nuovi edifici e quelli che consumano più energia, di dotarsi di pannelli solari e pompe calore e accumulatori. L’obiettivo è arrivare al 2030 con almeno la metà dei consumi energetici in arrivo da finti green. Il piano della Commissione, che sarà svelato oggi, dovrebbe chiamarsi RePowerEu.

Addio al gas russo, il piano della Ue prevede pannelli solari obbligatori sulle case e pompe di calore

Come si legge nella bozza, l’obiettivo è “ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi accelerando la transizione pulita e unendo le forze per ottenere un sistema energetico più resiliente e una vera Unione dell’energia“.

In sostanza, per sostituire il gas russo si punta ad una strategia sulle rinnovabili. Da quanto si apprende, l’ultima bozza di RePowerEu avrebbe alzato l’asticella al 50% per quanto riguarda l’energia consumata proveniente da fonti verdi.

Secondo Bruxelles, per velocizzare la transizione verso fonti rinnovabili è fondamentale puntare sugli edifici e la sostituzione con pannelli fotovoltaici e pompe di calore. Nel piano si fa riferimento agli edifici dalla classe D in su, che solo in Italia vorrebbe dire rivedere la maggior parte degli immobili:

“Gli Stati membri dovrebbero istituire programmi di sostegno nazionali per garantire un rapido e massiccio dispiegamento di energia solare sui tetti negli edifici a partire da edifici ad alto consumo energetico. Gli Stati membri dovrebbero anche mobilitarsi per installare l’energia solare in tutti gli edifici pubblici idonei, dagli uffici amministrativi alle scuole”

Tema centrale è anche il prezzo del gas

Il cambio potrebbe avvenire entro il 2030. Tra gli obiettivi di RePowerEu, come ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, è anche quello di arrivare a 20 milioni di tonnellate di idrogeno all’anno e una strategia legata al Gnl, gas naturale liquefatto, diventato al centro del business da quando è iniziata la guerra in Ucraina.

Tema centrale è anche il prezzo del gas; secondo la Ue le famiglie pagheranno in media 305 euro in più all’anno fino al 2025, per questo motivo gli Stati Membri devono agire con misure fiscali e “finanziare misure mirate e temporanee a sostegno delle famiglie e delle imprese vulnerabili”.