Gli stipendi di maggio ai dipendenti Alitalia sono stati interamente pagati. Contrariamente ai rumors circolati la scorsa settimana circa un ulteriore slittamento delle spettanze, i commissari hanno chiuso le pendenze. I lavoratori hanno infatti ricevuto il 50% restante della retribuzione.

Lo comunica una nota (Anpac, Anpav, Anp e Assovolo) al termine dell’incontro con i commissari straordinari di Alitalia nella quale si apprende che

pur riconfermando la grave situazione finanziaria dell’azienda, i commissari hanno deciso di pagare il restante 50% degli stipendi con valuta 8 giugno 2021“.

Alitalia paga gli stipendi di maggio

Gli oltre 11 mila dipendenti di Alitalia hanno ricevuto quindi l’8 giugno l’altra metà della retribuzione del mese di maggio. La prima parte era stata pagata due settimane fa fra polemiche e avvisaglie che lasciavano intendere l’inizio di una mobilitazione nazionale del settore.

Come noto, Alitalia è ormai senza fondi e ha ricevuto da poco un prestito ponte da parte dello Stato proprio per assicurare le retribuzioni dei dipendenti fino a fine agosto. Da settembre, poi, la compagnia sarà chiusa, come da piano industriale approvato con l’avallo della Ue. Metà della flotta e del personale confluiranno nella nuova società che si chiama Ita.

Sul tavolo ballano, però, 7.500 esuberi che dovranno essere ricollocati in altre società satelliti che però non saranno gestite direttamente da Ita. Il rischio è che non tutti troveranno occupazione aleggiando la prospettiva di un ricorso massiccio ad ammortizzatori sociali.

Stipendi di giugno a rischio

Il problema ora si sposta sulle retribuzioni di giugno. Se maggio è stato gestito a singhiozzo e con difficoltà, giugno rischia di essere un mese critico perché non ci sono più soldi in cassa. Alitalia è completamente a secco.

Il sindacato conferma infatti che i 100 milioni di euro di prestito accordati ad Alitalia la scorsa settimana, non sono arrivati. Così come risultano ancora mancanti all’appello circa 40 milioni di euro di precedenti ristori.

I commissari hanno riferito che il dialogo con i ministeri competenti, Mise e Mef, è aperto e costante e orientato a definire i dettagli operativi di quanto concordato tra Governo e Ue.

Ma tra il dire e il fare c’è un abisso e, in assenza di trasferimenti immediati di fondi dal Mef ad Alitalia, gli oltre 11.000 dipendenti rischiano di lavorare gratis per tutta l’estate. Un vero e proprio problema anche per l’economia nazionale che, grazie alla ripartenza degli spostamenti e del turismo, rischia di rimanere frenata a causa di possibili scioperi o interruzioni di servizio.

A livello economico, del resto la situazione resta pesante. Davanti alla Commissione Bilancio della Camera i commissari straordinari hanno detto che

il 2020 è stato impattato in modo molto pesante sull’attività di impresa. Per Alitalia abbiamo registrato 6,3 milioni passeggeri rispetto a oltre 21 milioni di movimentazioni del 2019. Abbiamo avuto una perdita di oltre il 70% per la movimentazione passeggeri. Rispetto a un fondo europeo di 350 milioni, nel 2020 abbiamo avuto un sostegno di 272 milioni circa a fronte di uno shock sui ricavi di oltre 2 miliardi”.