Una importante nota è stata diramata da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, in merito agli antibiotici fluorochinolonici. In tale comunicato si ribadisce di limitarne l’uso. Già in precedenza, l’ente aveva rilasciato una nota nella quale si raccomandava di limitare la prescrizione di questi farmaci a seguito di una revisione condotta a livello Europeo per valutare il rischio di reazioni avverse gravi e di lunga durata. Come mai queste preoccupazioni? Cosa sta succedendo agli antibiotici?

Un uso sconsiderato

Secondo l’Aifa, questi antibiotici continuano a essere prescritte in maniera impropria.

Se ne sta quindi facendo un uso sconsiderato, con il rischio di andare quindi incontro a gravi conseguenze. Nella nota si fa infatti riferimento a regioni avverse gravi e di lunga durata. È ragionevole del resto pensare che, qualora tali farmaci siano prescritti in modo sbagliato, possano avere delle conseguenze pericolose sul paziente. Secondo l’ente infatti questa classe di medicinali per via sistemica e inalatoria non deve essere prescritta nei pazienti che hanno avuto precedenti reazioni avverse gravi. Ecco l’elenco secondo il quale tali farmaci non dovrebbero essere prescritti, stando alla nota riportata dall’ente:

  • pazienti che hanno avuto precedenti reazioni avverse gravi;
  • infezioni non gravi o autolimitanti come faringiti, tonsilliti e bronchiti acute;
  • infezioni da lievi a moderate, come cistite non complicata;
  • episodi acuti di bronchite cronica;
  • rinosinusite batterica acuta e otite media acuta;
  • per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario.

Nei casi sopra elencati, dunque, gli antibiotici fluorochinolonici per via sistemica e inalatoria non dovrebbero essere prescritti.

Antibiotici sotto osservazione

Come dicevamo, c’è un’indagine a livello europeo in atto in merito agli antibiotici fluorochinolonici. Secondo gli studi infatti è possibile che tali farmaci possano portare a gravi disturbi, anche di lunga durata. Per questo motivo, a seguito di tale indagine, l’Aifa ha diramato i due nuovi comunicati appena citati.

Il primo relativo agli operatori, i quali dovranno limitarne la prescrizione, il secondo relativo ai pazienti stessi, i quali dovranno invece limitarne l’uso. In aggiunta, il comunicato chiede agli operatori sanitari di rammentare ai pazienti quali sono i rischi che tale farmaco può comportare. Ecco di quali si tratta:

  • tendiniti;
  • rottura del tendine;
  • disturbi della deambulazione e artralgia;
  • possibile persistenza e gravità di tali effetti.

La situazione farmaci in Italia è ben controllata dall’ente in questione, ma non sempre il sistema sanitario funziona a dovere. Di recente, l’unione pediatri ha infatti segnalato la grave carenza di un medicinale importante. Inoltre, nonostante le raccomandazioni dell’Aifa, spesso gli italiani procedono di testa propria somministrandosi autonomamente farmaci che credono essere innocui. Si tratta di una prassi purtroppo particolarmente abusata, e che ci vede coinvolti tutti. Ricordiamo invece che dei farmaci non si deve mai abusare, anche se si tratta di un semplice antinfiammatorio o una Tachipirina. La soluzione migliore, infatti, è sempre quella di rivolgersi ad esperti, quindi a medici. Per non parlare poi dei rischi che il web ci consegna, con internauti che si improvvisano terapeuti dopo aver fatto una semplice ricerca su internet. Per quanto riguarda i suddetti antibiotici, conclude la nota, è opportuno segnalare ai pazienti di consultare immediatamente un medico ai primi segni di queste gravi reazioni avverse, prima di continuare il trattamento.

Riassumendo…

  • Aifa chiede la limitazione degli antibiotici fluorochinolonici;
  • secondo l’ente vengono prescritti anche quando non necessari;
  • tali farmaci possono provocare controindicazioni anche gravi in alcuni soggetti.