Tutti colpevoli, nessuno escluso. Ciaone al bar dell’Agenzia delle Entrate romano. Dopo il servizio di Striscia la Notizia, le polemiche non sono mancate e l’esito conclusivo è stato che nessuno è innocente, compresi i dipendenti. Chiude quindi il locale che non emetteva scontrini.

Bar agenzia delle Entrate, arriva la chiusura

Sono mesi che si parla di questo scandaloso caso. Gli italiani erano increduli davanti al servizio di Jimmy Ghione, il quale aveva scovato un bar che non emetteva scontrini, nonostante fisse situato nel cuore della fiscalità nostrana, l’Agenzia delle Entrate.

Cornetti, caffè, tramezzini, ma anche fotocopie dei documenti da presentare agli uffici al piano superiore. Tutto esentasse, visto che il gestore non faceva mai lo scontrino ai clienti. Con alcune telecamere nascoste, il programma di Antonio Ricci aveva inviato alcuni finti clienti al fine di riprendere quanto effettivamente avveniva nel locale e mostrare l’illecito agli italiani.

Nei servizi successivi è stato invece Ghione a chiedere direttamente delucidazioni al gestore del locale, il quale, per tutta risposta, ha preso il coltello e minacciato inviato e cameraman. Un vero e proprio scandalo che non poteva passare inosservato. Nell’ultimo servizio datato 22 aprile, invece, Striscia ha mostrato la serranda abbassata e uno stagista intento a preparare gli scatoloni per chiudere l’attività. Presente anche un uscire dell’Agenzia, il quale lancia il dito anche contro i dipendenti stessi dell’Ente tributario. La domanda che infatti tutti si pongono è “com’è possibile che nessuno si accorgesse di nulla?”. La risposta è semplice: hanno taciuto.

Un paradosso tutto italiano

Evasione fiscale all’interno dell’Agenzia delle Entrate. Sì, è un paradosso che forse solo in Italia si poteva verificare. L’usciere intervistato conferma i sospetti degli italiani: tutti sapevano, anche gli impiegati degli uffici, ma nessuno ha chiesto spiegazioni in merito all’assenza di scontrini. Insomma, siamo alle solite, con un’ennesima dimostrazione di quanto questo paese continui a marciare nell’illegalità e lo fa addirittura nei posti meno sospetti, quelli che dovrebbero invece essere indicati come esempi modello da parte dei cittadini.

Per fortuna, il mondo dell’informazione riesce ancora a raggiungere zone d’ombra che la legalità fatica a scoprire. Rimane però il paradosso scandaloso di averla fatta franca per tanti anni, visto che i rimi casi attestati di prodotti venduti senza scontrini risalgono addirittura al 2018. Il bar dell’Agenzia delle Entrate l’ha fatta sotto il naso alle istituzioni, ma il malcontento popolare non nasce dall’ingenuità di queste ultime, bensì dalla possibile malafede, in quanto è sempre più evidente che la Polizia Tributaria non era ignara dei fatti.