Di recente l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha confermato che il Bisfenolo A rappresenta un rischio per la salute di tutti, in quanto può arrecare danni al sistema immunitario. Ora arriva un nuovo documento che attesta l’importante ruolo del BpA sulla contaminazione delle verdure che mangiamo a tavola. Secondo lo studio di Safe Food Advocacy Europe, organizzazione a tutela dei consumatori sulla sicurezza alimentare, la responsabile numero uno sarebbe la microplastica presente nelle acque di irrigazione.

A questo si aggiunge la contaminazione dei suoli attraverso i fanghi di depurazione, impiegati in agricoltura come fertilizzanti.

Indagine Safe: tracce di microplastiche anche nei fiumi dell’Alto Adige

A cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, Safe ha condotto alcune analisi sui fiumi e torrenti d’alta quota dell’Alto Adige, con l’obiettivo di rilevare la presenza di microplastiche. Le analisi hanno dato esito positivo, dal momento che le microplastiche sono state riscontrate sia nei torrenti che nei fiumi monitorati. La buona notizia è che la concentrazione complessiva non fosse così elevata, ma anzi inferiore a quella riscontrata nei grandi fiumi. Tutto questo però non può far dormire sogni tranquilli, dal momento che è l’ulteriore conferma di come il Bisfenolo A possa trovarsi anche in luoghi scarsamente popolati e non industrializzati come sono le regioni alpine.

Microplastiche ovunque, anche nelle nuvole

Le microplastiche sono ovunque. No, non è solo un modo di dire ma un’amara constatazione dello studio giapponese condotto da Hiroshi Okochi, professore dell’Università di Waseda e pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Chemistry Letters. L’ultima ricerca ha infatti individuato tracce di microplastiche anche nell’acqua delle nuvole. Lo studio si è concentrato in particolare sulle nuvole presenti a un’altitudine compresa tra i 1.300 e 3.776 metri. L’Università di Waseda ha così spiegato la scoperta anticipando il nuovo studio:

“Dieci milioni di tonnellate di microplastiche finiscono nell’oceano e raggiungono l’atmosfera.

Ciò implica che le microplastiche potrebbero essere diventate una componente essenziale delle nuvole, contaminando, attraverso le ‘piogge di plastica’ quasi tutto quello che mangiamo e beviamo”

Non è purtroppo una notizia confortante, dato che le microplastiche che raggiungono gli strati superiori dell’atmosfera hanno ottime possibilità di essere raggiunte dai raggi ultravioletti, rilasciando anidride carbonica e metano in seguito alla loro disintegrazione. Morale della favola, andrebbero ad alimentare l’effetto serra.

La notizia, poi, che potrebbero finire anche sulle tavole e nelle verdure che mangiamo tramite l’acqua di irrigazione, fa ancora più paura e risulta allarmante. Di recente, invece, si era parlato delle microplastiche nella placenta umana.

Riassumendo

– Il Bisfenolo A continua a preoccupare la società scientifica e le organizzazioni ambientali.
– L’ultima ricerca condotta da Safe Food Advocacy Europe ha messo in luce la presenza di microplastiche nelle acque di irrigazione. Causando la contaminazione delle verdure che mangiamo a tavola.
– Uno scenario reso ancora più allarmante per la contaminazione dei suoli tramite i fanghi di depurazione.
– Nella sua indagine, Safe ha trovato tracce di microplastiche anche nei fiumi e nei torrenti ad alta quota dell’Alto Adige. Sebbene in concentrazioni complessive inferiori rispetto a quelle dei grandi fiumi.
– In un recente studio giapponese, le microplastiche sono state perfino rinvenute nell’acqua delle nuvole.