In numeri ci dicono che per questo 2023 i rischi sono contenuti, piche diminuiti rispetto agli anni passati. Le bolle immobiliari sono però un fenomeno che può sempre comparire da un momento all’altro, soprattutto quando la crisi economica affila i suoi artigli per colpire le tasche dei consumatori. Quali paesi risultano essere maggiormente a rischio? Scopriamolo insieme grazie allo studio effettuato dalla banca svizzera UBS.

Un rischio globale

Le bolle immobiliari rappresentano un rischio per tutti i paesi. Ma di cosa si tratta? Si definiscono in questo modo le bolle speculative che si presentano periodicamente nei mercati immobiliari.

Esse si verificano quando i prezzi degli immobili aumentano rapidamente superando i redditi medi o altri parametri economici. La banca UBS ha esaminato 25 città e ha concluso che solo due di esse sono a rischio. I dati ci dicono che la situazione è in miglioramento rispetto alle precedenti analisi, tanto che anche altre città sono uscite dalla zona rossa. Tra queste ci sono Tel Aviv, Hong Kong, Francoforte e Toronto, luoghi dove solitamente i prezzi delle case erano molto alti. Ma quali sono le cause che portano a questo fenomeno? Secondo lo studio svizzero, a pesare è l’aumento dei tassi è il motivo principale della fine del finanziamento a basso costo nel settore immobiliare.

Secondo il rapporto in questione i mercati meno accessibili non hanno potuto sopportare la pressione aggiuntiva dei tassi di interesse in aumento ed hanno subito un calo. Nella zona rossa sono rimaste quindi Zurigo e Tokyo, le due città indicate dalla studio per una possibile bolla immobiliare in arrivo. Mentre gli italiani si interrogano se sia meglio prendere casa in affitto o con mutuo, gli studiosi del settore esaminano quelli che potrebbero essere i rischi del mercato. Per quanto riguarda appunto le due città sopra menzionate, secondo gli esperti il mercato svizzero dell’immobile non si è ancora adattato alle nuove condizioni.

Per Tokyo invece si ipotizza un mercato difensivo, con la capitale giapponese capace di resistere ai cambiamenti. Ciò lo dimostra anche il fatto che non sono aumentati nel paese i tassi di interesse delle banche centrali.

Bolle immobiliari, le altre città

Per quest’anno Miami è la città statunitense con il punteggio più alto. 1,38, valutato solo 0,13 punti al di sotto del territorio a rischio di bolla, quindi potenzialmente in pericolo. Secondo l’analisi l’altra città che presenta un mercato dal valore più alto di quel che meriterebbe è Los Angeles, i cui numeri sono comunque lontani dal rischio bolla immobiliare. L’indagine si è svolta guardando i seguenti parametri:

  • i rapporti tra i prezzi delle case e l’affitto;
  • i prezzi delle case e il reddito;
  • l’aumento dei pagamenti ipotecari rispetto all’aumento del PIL;
  • l’aumento delle spese per la costruzione rispetto all’aumento del PIL;
  • il rapporto tra i prezzi delle case nella città e nelle aree circostanti.

Si evince che l’indice di rischio per le 25 città prese in esame, solo nove hanno l’effettivo valore che meritano, mentre 14 risultano sovravalutate e, come detto, due a rischio.

I punti salienti…

  • la banca svizzera UBS stila un nuovo rapporto sul rischio bolla immobiliare in 25 città nel mondo;
  • sono prese in analisi le città dal costo notoriamente più alto per le case;
  • solo due di esse presentano indici che le portano a rischio, si tratta di Zurigo e Tokyo;
  • delle restanti città, solo 9 risultano avere prezzi giudicati corretti in base al valore dell’immobile e della città.