Camini e stufe a pellet sono il rimedio degli italiani per il timore di un inverno al freddo e soprattutto costoso. L’Arera aggiornerà, infatti, le tariffe per il gas e la luce (mercato tutelato) a ottobre e c’è grande apprensione per possibili nuovi aumenti. Il 1° ottobre è definito di solito il “capodanno del gas” e il motivo è che in tale mese inizia l’anno termico, il punto di riferimento per negoziazioni e contratti tra operatori e fornitori.

La crisi energetica scaturita dal conflitto tra Russia e Ucraina e l’inflazione, quest’anno, potrebbero causare nuovi rialzi in un contesto già molto grave.

Il Governo per tutelare i cittadini ha bloccato fino al 30 aprile le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di luce e gas ma questo non basta ad evitare una possibile stangata nel quarto trimestre. Per Marco Vignola dell’ Unione Consumatori, il primo intervento sarebbe dovuto essere quello della proroga della scadenza del mercato tutelato del gas prevista dal 1° gennaio 2023 allineandola a quella della luce che è programmata, invece, per il 10 gennaio 2024.

Per risparmiare, quindi, in tanti si sono affidati alle stufe a legna e al pellet. Costoro, però, dovranno fare attenzione alle multe che potrebbero arrivare fino a 5 mila euro se non si rispettano determinate regole.

Rischio multe per stufe a pellet e camini

Per evitare emissioni troppo elevate di anidride carbonica, molte regioni prima della crisi energetica hanno fissato delle leggi in merito all’accensione di stufe e camini. In Lombardia, la legge vige già dal 1° gennaio 2020 e vieta le camere di combustione inferiori alle 4 stelle. Per quanto riguarda il pellet, invece, è obbligatorio utilizzare quello conforme alla classe A1. Gli impianti alimentati da questo combustibile, poi, devono avere una potenza termica inferiori ai 35 kW.

La legge applicata in Veneto, invece, è del dicembre 2017 e prevede il divieto di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva più bassa delle 3 stelle.

Inoltre è proibito installare stufe e camini inferiori a 4 stelle.

Attenzione alle multe per l’accensione di stufe a pellet e camini

In Piemonte, il divieto di installare generatori di potenza nominale sotto i 35 kW e classe di prestazione inferiore alle 4 stelle risale al 2019. Nello stesso anno è stato posto anche quello di utilizzare generatori di calore con potenza sotto i 35 kW e classe sotto le 3 stelle per i comuni appartenenti alle zone “collina”, “agglomerato Torino” e “pianura”.

In Emilia Romagna, invece, è proibito l’utilizzo di stufe a legna o pellet e camini solo se gli impianti sono di classe 1 e 2 stelle ed installati negli appartamenti con sistema a gas e in quelli che si trovano sotto i trecento metri di altitudine.

Vista la situazione energetica attuale, tutti sperano che i divieti vengano attenutati cosicché “Qhi hat fogu non morit de frittu” ovvero chi ha fuoco non morirà di freddo.
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