Camini e stufe a pellet sono il rimedio degli italiani per il timore di un inverno al freddo e soprattutto costoso. L’Arera aggiornerà, infatti, le tariffe per il gas e la luce (mercato tutelato) a ottobre e c’è grande apprensione per possibili nuovi aumenti. Il 1° ottobre è definito di solito il “capodanno del gas” e il motivo è che in tale mese inizia l’anno termico, il punto di riferimento per negoziazioni e contratti tra operatori e fornitori.
La crisi energetica scaturita dal conflitto tra Russia e Ucraina e l’inflazione, quest’anno, potrebbero causare nuovi rialzi in un contesto già molto grave.
Per risparmiare, quindi, in tanti si sono affidati alle stufe a legna e al pellet. Costoro, però, dovranno fare attenzione alle multe che potrebbero arrivare fino a 5 mila euro se non si rispettano determinate regole.
Rischio multe per stufe a pellet e camini
Per evitare emissioni troppo elevate di anidride carbonica, molte regioni prima della crisi energetica hanno fissato delle leggi in merito all’accensione di stufe e camini. In Lombardia, la legge vige già dal 1° gennaio 2020 e vieta le camere di combustione inferiori alle 4 stelle. Per quanto riguarda il pellet, invece, è obbligatorio utilizzare quello conforme alla classe A1. Gli impianti alimentati da questo combustibile, poi, devono avere una potenza termica inferiori ai 35 kW.
La legge applicata in Veneto, invece, è del dicembre 2017 e prevede il divieto di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva più bassa delle 3 stelle.
Attenzione alle multe per l’accensione di stufe a pellet e camini
In Piemonte, il divieto di installare generatori di potenza nominale sotto i 35 kW e classe di prestazione inferiore alle 4 stelle risale al 2019. Nello stesso anno è stato posto anche quello di utilizzare generatori di calore con potenza sotto i 35 kW e classe sotto le 3 stelle per i comuni appartenenti alle zone “collina”, “agglomerato Torino” e “pianura”.
In Emilia Romagna, invece, è proibito l’utilizzo di stufe a legna o pellet e camini solo se gli impianti sono di classe 1 e 2 stelle ed installati negli appartamenti con sistema a gas e in quelli che si trovano sotto i trecento metri di altitudine.
Vista la situazione energetica attuale, tutti sperano che i divieti vengano attenutati cosicché “Qhi hat fogu non morit de frittu” ovvero chi ha fuoco non morirà di freddo.
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