L’inosservanza dell’obbligo vaccinale aveva fatto scattare una serie di multe agli over 50enni, ma ora arrivano le prime sentenze relative ai ricorsi che i diretti interessati avevano presentato. Quattro di questi ricorsi sono stati accettati dal Giudice di Pace di Torino, il quale ha accolto gli atti depositati stabilendo che l’Agenzia delle Entrate e Riscossione non è legittimata ad attivare gli addebiti.

Il giudice dà ragione ai non vaccinati

Si sta per chiudere probabilmente quello che è stato un capitolo estremamente controverso della campagna di vaccinazione contro il Covid.

L’obbligo stabilito dal Ministero della Salute verso gli over 50enni, non era stato rispettato da molti diretti interessati. Per tale motivo erano scattate le multe, le quali ammontavano a 100 euro. A quanto pare, però, l’irrogazione della sanzione tramite l’Agenzia delle Entrate è illegittima. Questo è quanto ha stabilito la nuova sentenza. I ricorrenti infatti si appellavano proprio al difetto di legittimazione da parte dell’Ader rispetto all’accertamento della violazione. Nel dettato normativo dell’art. 4 sexies comma 3 del decreto si legge:

“L’irrogazione della sanzione è effettuata dal Ministero della salute per il tramite dell’Agenzia delle Entrate di Riscossione che vi provvede sulla base degli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale periodicamente predisposti e trasmessi dal medesimo Ministero”.

Secondo il Giudice di Pace, però, in tal modo si trasferisce all’Ader la competenza di irrogare la sanzione amministrativa, la quale a sua volta era stata però accertata dal Ministero della Salute. In parole povere, si tratta di un difetto di forma che non può essere considerato legittimo.

Un eccesso di potere

La procedura fallace è dato ragione ai ricorrenti. L’Agenzia delle Entrate avrebbe quindi irrogato le sanzioni sulla base di elenchi stilati dal Ministero della Salute. La migrazione di tali elenchi costituisce un eccesso di potere e una grave violazione del diritto di difesa dei sanzionati che non sarebbero a conoscenza dell’atto di accertamento originario.

Ma non è tutto, poiché tale sovrapposizione viola anche quelli che sono i principi di liceità e correttezza del trattamento in ossequio al principio di trasparenza stabilito dal GDPR. Insomma, c’è anche una violazione di privacy a tutti gli effetti, in quanto i dati personali dei soggetti sono stati trasmessi a un altro organo senza che questi ne fossero a conoscenza.

La cancellazione delle multe agli over 50enni attraverso queste prime 4 sanzioni accolte rappresenta un precedente importante. La situazione infatti non è ancora del tutto archiviata, in quanto ci sarà da ragionare sulle possibili conseguenze di una sentenza del genere. C’è inoltre da dire che la sentenza è stata favorevole ai ricorrenti per un difetto di forma, e non perché sia stato considerato legittimo il loro rifiuto di vaccinarsi contro il Covid. Al momento dunque la cosa non è ancora del tutto conclusa. Infatti, il Governo ha deciso di effettuare una nuova proroga relativamente alla riscossione delle suddette multe. La precedente proroga era stata messa in calendario per il 30 giugno 2023. Ma ora slitta di un altro anno, quindi la sospensione delle multe è in atto fino al 30 giugno 2024.

Multe over 50enni, riassumendo…

  • Sospesa la riscossione delle multe agli over 50enni;
  • L’Agenzia delle Entrate aveva avviato la procedura di notifica per la riscossione delle multe;
  • Il Giudice di Pace di Torino ha stabilito che tale riscossione da parte dell’Ader è illegittima, accogliendo il ricorso dei ricorrenti;
  • La sospensione è stata prorogata dal Governo al 30 giugno 2024.