Il Ministero della Salute ha cambiato le carte in tavola riprendendo un vecchio decreto Speranza. Ora la cannabis light non può essere più venduta legalmente nei canapa shop. Arriva la stangata del Governo Meloni che, con il pugno di ferro, decreta che da domani, venerdì 22 settembre, non sarà più possibile vendere tali prodotti senza Thc, in quanto anch’essi inseriti nella lista nera degli stupefacenti.

Da domani basta Cbd

Niente più Cbd, meglio conosciuto come cannabiolo. Da domani stop alla vendita, in quando il Governo Meloni ne ha fatto assoluto divieto.

Orazio Schillaci, ministro della salute, ha infatti inserito tale sostanza tra quelle stupefacenti, in quanto il Cbd è anch’esso estratto dalla cannabis. Che sia leggera o pesante (ossia con valori di Thc al suo interno), la cannabis light non potrà quindi essere più venduta, con buona pace dei tanti canapa shop che in questi anni hanno retto il loro fatturato proprio vendendo tale prodotto. C’è però da dire che c’è un’alternativa a questo divieto, ossia un modo per aggirare l’ostacolo. Prima di scoprire chi può acquistarla, facciamo però un piccolo passo indietro.

È bene precisare che in realtà non si tratta di una novità assoluta, poiché già il ministro Speranza si era mosso in questa direzione. Il suo atto però si era bloccato nel 2020, rendendo quindi vana la sua disposizione. Ora però Schillaci ha ripreso quel decreto e lo ha portato al vaglio del Governo, il quale stavolta ha dato l’ok per la sospensione assoluta della vendita di tale sostanza. Come detto, i canapa shop dovranno rassegnarsi, e probabilmente dire fine alla loro attività. Negli ultimi anni, però, anche tabaccherie ed erboristerie vendevano cannabis light, e anche per loro questo business dovrà interrompersi bruscamente. È bene sottolineare che i prodotti Cbd non sono sostanze psicotrope, in quanto non presentano appunto Thc.

A quanto pare però per il ministro Schillaci questo non è importante e si è quindi proceduto con il divieto.

Cannabis light, chi potrà acquistarla?

Il Cbd entra nella tabella 2B dei medicinali stupefacenti, nonostante non presenti il famigerato Thc al suo interno. Nel documento però si legge che il divieto riguarda “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo”. È interessante la specifica assunzione menzionata dal documento, ossia l’uso orale. Vuol forse dire che tale sostanza può essere assunta per altre vie? L’impressione quindi è che tale decreto più che vietare la sostanza in sé, voglia limitarne l’uso. In poche parole, l’intenzione è quella di equiparare il Cbd alle sostanze medicinali, quindi potrà essere acquistato soltanto previa ricetta medica. A tal proposito, ricordiamo oche tale sostanza risulta essere spesso consigliata per diverse patologie come ad esempio l’epilessia. In pratica, troveremo ora la cannabis light (anche se indubbiamente tale nomenclatura risulta in questo caso impropria) proprio nelle farmacie, e potremo acquistarla solo se il medico ci ha stilato la ricetta.

Naturalmente, tale decisione, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 30 giorni fa, non poteva che scatenare polemiche, soprattutto nell’opposizione. Con i tanti problemi che il paese deve affrontare, su tutti il rincaro delle bollette in arrivo, molti ritengono che questo provvedimento sia superfluo e assolutamente poco urgente. In buona sostanza, si sta parlando di prodotti che presentano meno del 10% di Cbd, quindi molto simili agli integratori. In che modo quindi sarà possibile separare questi ultimi dalla cannabis light, ora che il Cbd è finito tra i medicinali veri e propri? In realtà, ci sono anche altri prodotti che presentano Cbd al loro interno, e questo decreto rischia di sfavorire la vendita dei prodotti italiani. A tal proposito, è intervenuta anche L’associazione dei consumatori Aduc, la quale ha dichiarato:

“Saremo l’unico Paese in Europa a considerare le preparazioni ad uso orale di Cbd come uno stupefacente. Il ministero della Salute ha riesumato un provvedimento sulla canapa di tre anni fa, tanto assurdo da essere stato sospeso a meno di un mese dalla sua emanazione”.

I punti chiave…

  • stop alla cannabis light, da domani 22 settembre non potrà più essere venduta;
  • la decisione del Governo si rifà a una vecchia proposta del ministro Speranza, bocciata all’epoca;
  • i prodotti a base di Cbd protrano ora essere venduti solo in farmacia e acquistati previa ricetta medica.