È stato finalmente raggiunto un accordo. Dal 2024 ci sarà in Unione Europea un caricabatterie unico di tipo Usbc per smartphone, tablet e fotocamere. Questa svolta è una vera e propria sconfitta per la Apple che ha un caricatore diverso per gli iPhone ed alcuni iPad. Vincono quindi le associazioni a difesa dei consumatori che avevano chiesto a gran voce che fosse adottato un caricabatterie universale. Dall’autunno 2022, quindi, l’Usb Type-C diventerà la porta uguale di ricarica per molti dispositivi elettronici portatili di piccole e medie dimensioni.

Usb Type-C: porta comune di ricarica dal 2024

A partire dall’autunno 2024 indipendentemente dal produttore si avrà un caricabatterie unico per diversi dispositivi. Parliamo di cellulari, di tablet, di fotocamere digitali, di e-reader, di cuffie/auricolari, di altoparlanti portatili e di console per videogiochi portatili. I laptop, poi, si dovranno adeguare a tali requisiti entro quaranta mesi dall’entrata in vigore della nuova normativa. Il decreto introduce poi una tecnologia rapida armonizzata. Gli utenti, quindi, potranno ricaricare i loro dispositivi alla medesima velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile. In questo modo si potranno risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno sugli acquisti per caricabatterie non necessari. Inoltre ne gioverà anche l’ambiente in quanto si stima che i caricabatterie smaltiti e non usati rappresentano circa 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici all’anno.

Cosa succede dopo l’estate?

Dopo l’estate si dovrà approvare in maniera formale l’accordo sul caricabatterie unico prima che esso venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dopo la pubblicazione, poi, l’entrata in vigore avverrà nei venti giorni seguenti mentre le nuove regole inizieranno dopo ventiquattro mesi. Ovviamente le nuove disposizioni non si applicheranno ai prodotti immessi sul mercato prima del giorno dell’applicazione.
In merito a tale decisione, Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, ha chiarito che l’introduzione del caricabatterie unico non vuole nuocere a nessuno.

Le società tech si dovranno però adeguare entro due anni che è un periodo sufficiente per apportare le dovute modifiche. Anche Alex Agius Saliba, relatore per il Parlamento europeo della direttiva, ha detto la sua. Ha spiegato che grazie ad esso non solo i consumatori risparmieranno ma si genereranno meno rifiuti elettronici.
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