Sembra fantascienza, invece è realtà. Sulle nostre tavole, dopo il cibo a base di insetti commestibili, potrebbe arrivare già da quest’anno la carne sintetica.

Per alcuni si tratta di un’ottima notizia perché in parte si potrebbe dire addio agli allevamenti intensivi che secondo molti studi hanno un impatto negativo sull’ambiente. Attenzione, quando si parla di quest’ultimo, si devono però tenere in conto diversi fattori, dalla struttura in cui si trova l’animale fino alla macellazione e non sono le emissioni causate, spiega EssereAnimali.

Le emissioni sono dovute inoltre dalla produzione dei mangimi per colpa dei quali dipende in parte la deforestazione, dal trasporto degli animali e delle loro deiezioni.

Quindi creare carne in vitro potrebbe convenire ma non tutti la pensano così come la Coldiretti. Ma cos’è esattamente la cosiddetta clean meat?

Non è carne vegetale

La clean meat non è carne vegetale ma sintetica in quanto è prodotta in laboratorio a partire dalle cellule staminali di origine animale. Esse vengono prelevate da animali vivi (si dice in modo indolore) e poi sono coltivate dentro dei bioreattori per la costituzione di tessuti e fibre che verranno quindi usati per la produzione della carne.

In America la carne sintetica ha ottenuto il via libera dalla Food and Drug Administration per cui farà il suo esordio negli scaffali dei supermercati, si troveranno inizialmente crocchette di pollo prodotto in laboratorio.

Dopo tale decisione anche l’Unione Europea ha valutato la possibilità di dare il via libera a questa tipologia di cibo che per molti potrebbe essere quello del futuro insieme agli insetti.

La creazione della carne in vitro eviterebbe infatti il macello limitando l’impatto umano sul cambiamento climatico. Inoltre renderebbe la filiera alimentare più sostenibile per Gelbmann dell’Efsa che è l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.

Si stima che il giro d’affari della carne sintetica potrebbe entro il 2040 arrivare a 450 miliardi e quindi al 20% del mercato mondiale di tale alimento.

Coldiretti non è d’accordo

Non è d’accordo, invece, sull’introduzione della carne sintetica la Coldiretti che ha sottolineato che essa non salverà gli animali perché è prodotta con i feti delle mucche. Ha aggiunto inoltre che non salverà nemmeno l’ambiente in quanto consuma più energia e acqua di molti allevamenti tradizionali. In più l’associazione si preoccupa anche per la salute, sostiene infatti che non vi è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri. Inoltre potrebbe non essere accessibile a tutti perché per crearla serve anche un bioreattore.

Il biologo nutrizionista Fabio Mariniello al sito Today ha spiegato che, a suo avviso, la carne sintetica con tutta probabilità sarà il cibo del futuro. In primo luogo perché essa potrebbe modificare le filosofie alimentari esistenti in quanto l’animale non morirebbe, non soffrirebbe e non sarebbe sfruttato. Molti, quindi, potrebbero cominciare a mangiarla.

A differenza degli insetti, che in Italia non si sa se avranno un mercato (per una questione di repulsione ideologica), la carne in vitro potrebbe averlo per i motivi su indicati.

Intanto in Europa le richieste del via libera alla carne sintetica sulle tavole potrebbero essere già presentate nel 2023. Contro un possibile via libera da parte di Bruxelles, però, sono state raccolte circa 400 mila firme e tra queste ci sono quelle di Giorgia Meloni e di Francesco Lollobrigida che è il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.

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