L’intelligenza artificiale è off limits. Sembrava questo l’appello che alcuni esperti del settore avevano lanciato. ChatGPT però non può fermarsi. O forse sì? La situazione si fa alquanto complicata, visto che in realtà il suo stesso cofondatore, Altman, di recente sta facendo parlare di sé con una serie di affermazioni alquanto singolari. Stavolta l’imprenditore svela le sue decisioni sul prossimo modello del software.

Cosa ne sarà di GPT-5?

Ci sarà un bel po’ da attendere, probabilmente, prima di vedere il nuovo modello dell’algoritmo.

Al momento GPT-4 infatti pare destinato a tenere botta ancora per un po’, mentre per GPT-5 ci sarà da aspettare. Prassi normale o c’è da preoccuparsi? Per capirlo bisogna farei un piccolo passo indietro. Come detto, infatti, di recente si sta parlando molto dell’intelligenza artificiale e dei rischi che potrebbe comportare. C’è chi addirittura ha parlato del rischio di estinzione dell’uomo, con un documento firmato da una serie di importanti professionisti del settore. Tra di essi c’era proprio anche Altman, il che ha fatto pensare a un forte dietro front da parte del cofondatore di OpenAI.

Le scelte di Altman in questo periodo sono infatti alquanto singolari, almeno per quello che dovrebbe essere la prospettiva e la presa di posizione di un imprenditore. Anche le sue parole davanti al Senato statunitense hanno fatto discutere. Parole nelle quali si dichiarava disponibile a rivedere il regolamento relativo al funzionamento di ChatGPT. Insomma, per alcuni il comportamento di Altman è decisamente poco chiaro. A dire il vero però, potrebbe essere corretto affermare che Altman è semplicemente una persona che sta riflettendo sul suo lavoro e si interroga su quelli che possono essere anche i contro, oltre agli innegabili pro.

ChatGPT, quando l’aggiornamento?

Ma insomma, questo aggiornamento quando arriverà? Durante un evento organizzato dal giornale indiano The Economic Times, Sam Altman ha parlato proprio del futuro della sua creatura più nota, affermando che al momento ci sarà da attendere.

Insomma, il lancio non è affatto vicino. “C’è ancora molto da fare prima di poter rendere disponibile il nuovo modello”. Con queste parole Altman ha freddato quelli che sono gli impazienti. Ma la domanda a questo punto è un’altra: questa attesa implica un cambio di rotta, un rallentamento da parte della stessa OpenAI, o si tratta di semplice prassi? In realtà, la verità potrebbe stare proprio nel mezzo.

Lo stesso Altman infatti ci assicura che la prassi è sostanzialmente quella di attendere. Anche per GPT-4 infatti fu grossomodo la stessa cosa. Dopo che il nuovo aggiornamento era terminato, l’azienda attese altri 6 mesi prima di lanciarlo. Oltre a questo però, sembra effettivamente innegabile che la società stia ragionando su sé stessa, cercando di capire dove effettivamente può spingersi e quali sono le implicazioni di ogni sua iniziativa. Insomma, da un certo punto di vista, ChatGPT sta effettivamente rallentando al fine di capire quali sono i pro e i contro della sua opera. Sembrerebbe assurdo, ma probabilmente tutta la polemica scaturita proprio in Italia con il Garante della Privacy che ne bloccò l’utilizzo delle nostre parti, deve aver scatenato una serie di preoccupazioni nel resto del mondo.

Riassumendo…

  • ChatGPT in attesa del nuovo modello, GPT5, ma al momento ci sarà molto da aspettare;
  • l’intero ambiente si sta interrogando su sé stesso e questa attesa potrebbe essere feconda;
  • Altman ha comunque rassicurato che si tratta di tempi previsti.