Grande successo già alla Mostra del Cinema di Venezia per Chiara, il film diretto da Susanna Nicchiarelli. La pellicola racconta la storia della santa, nonché fondatrice delle Clarisse, le monache di voti solenni appartenenti all’ordine fondato da san Francesco e santa Chiara d’Assisi nel 1212.

Il film sarà distribuito nelle sale da 01 e uscirà al cinema il 7 dicembre. Applausi a scena aperta durante la mostra non solo per l’interpretazione degli attori e la rievocazione storica del periodo medievale, ma anche per i grandi costumi di Massimo Cantini Parrini, dei quali si parla già di possibile Oscar.

Chiara, il film

Come detto, alla regia abbiamo Susanna Nicchiarelli, mentre la protagonista è interpretata da Margherita Mazzucco. La pellicola è stata anche in concorso per il Leone d’oro al miglior film della Mostra veneziana. Ecco le parole dell’interprete principale:

“La Chiesa l’ha sempre raccontata a lato, seguace di lui (San Francesco), ma i documenti ci dicono ben altro ed è giusto renderle giustizia: Chiara era una ribelle, una femminista, era carismatica, tutto quello che ha fatto e che è riuscita a fare, compresa una comunità di sole donne, quelle che poi saranno le clarisse con la regola benedettina, era qualcosa di rivoluzionario. Essere testimonianza del Vangelo al pari di un uomo, Francesco. Aveva 18 anni Chiara, figlia del conte Favarone di Assisi, quando ha lasciato tutto e si è messa in cammino, è incredibile la sua storia”.

La produzione è affidata a Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula. Omaggio anche a Chiara Frugoni, la grande medioevalista scomparsa quest’anno che ha fatto in tempo a vedere il film e ha collaborato alla sceneggiatura.

Un’opera coinvolgente

Femminista ante litteram, ma soprattutto rivoluzionaria. Questa la nuova rilettura di Santa Chiara, almeno nella personale visione della regista che ha già portato alla luce opere con protagoniste donne do grande forza come Nico, musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground, poi Eleanor Marx, la figlia erede ideologica del filosofo del Capitale riletta in chiave punk rock.

Naturalmente, la pellicola deve molto del suo successo anche alla grande interpretazione della Mazzucco, ecco ancora le sue parole in merito al film:

“Lei non voleva diventare santa, voleva spogliarsi degli averi per stare con la gente, restò quasi sorpresa dei miracoli e di quello che le succedeva intorno, aveva un grande magnetismo, ma allo stesso tempo era anche fragile, questo aspetto così umano per me era la molla per interpretarla”.