La polemica scatenatasi tra Bologna e Salvini ha aumentato l’interesse verso l’iniziativa denominata Città 30. Il limite imposto di 30 km orari non sembra più una buona idea per il Ministro dei Trasporti, eppure lui stesso aveva finanziato tale iniziativa. Ma quali sono gli altri comuni che hanno già attivato tale iniziativa e quali sono quelli che potrebbero accodarsi a breve? Scopriamolo insieme.

Le polemiche a Bologna

Non si placano le polemiche a Bologna, tanto che il Codacons ha preso a cuore la vicenda e chiede un risarcimento di 500 mila euro per il dietro pronto del Mit.

A dire il vero, però, a quanto pare questa nuova regola sul limite di velocità non è particolarmente gradita ai bolognesi. Secondo un recente sondaggio, infatti, 4 bolognesi su 5 hanno detto no. Ad ogni bon conto, tra le grandi città Bologna è la prima ad aver abbassato il limite di velocità, ma sono diversi i comuni in cui tale limite era stato già abbassato. Tra questi si segnalano le pionieristiche Olbia e Cesena. È bene inoltre precisare che in alcuni comuni tali limite è imposto solo in alcune zone. Quali si aggiungeranno all’elenco? Da tempo si parla di Milano, dove in realtà il provvedimento ha già avuto l’ok ma deve ancora essere applicato.

A tal proposito il sindaco Beppe Sala, in tempi non sospetti, ha dichiarato che “non è tempo per una città a 30 all’ora”, cosa che ha quindi rallentato l’iniziativa lasciandola per il momento in un nulla di fatto. Quest’anno comunque ci sarà anche Parma ad accodarsi all’elenco delle Città 30, attuando il limite inizialmente solo nel centro storico, per poi estenderlo successivamente anche alle zone residenziali. Per quanto riguarda i Comuni, alcuni centri del teramano come Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto, Pineto e Silvi vorrebbero abbassare l’attuale limite di 45 a 30, anche perché tale iniziativa potrebbe favorire il turismo che si acuisce soprattutto in estate.

Città 30, come sarà l’elenco?

Oltre alla ormai nota questione bolognese, le altre città 30 già note sono le già citate Olbia e Cesena. La prima ha introdotto il nuovo limite nel 2021 ed è l’unica a prevederlo su tutto il territorio comunale senza alcuna eccezione. La seconda ha invece festeggiato lo scorso anno il traguardo di 0 morti fra i pedoni, a quanto pare proprio grazie a tale iniziativa. Quali sono le altre città? Nell’elenco c’è anche Lucca. La città toscana prevede tale limite non solo in centro, ma anche nelle zone periferiche densamente popolate. Vaste zone a traffico con limite a 30 km orari anche a Reggio Emilia. Vicenza ha invece introdotto tale limite per i mezzi di trasporto nel centro storico. Limite di velocità per le auto a 30 chilometri all’ora anche per la zone interna alle mura magistrali di Verona.

Situazione leggermente diversa invece per Firenze. Nel capoluogo toscano il limite dei 30 km orari è stato istituito in alcuni quartieri. L’amministrazione comunale vuole dare il tempo necessario ai suoi abitanti per ambientarsi al nuovo regolamento, prima di estenderlo anche in altre zone. stesso discorso anche per Casera. Anche nella città campana alcune zone hanno il limite di 30 km orari. A completare il discorso ci sono poi Genova, Bergamo, Arezzo, Cuneo e altri Comuni più piccoli. Insomma, le città 30 sono una realtà ormai già consolidata nel nostro Paese e senza dubbio se ne accordano altre nei prossimi mesi.

I punti chiave…

  • non solo Bologna, le altre città 30 importanti sono Bergamo, Genova e Reggio Emilia;
  • Milano è in stand-by, dopo l’ok il sindaco Sala ha fatto marcia indietro;
  • le prime due città a introdurre il limite sono state Olbia e Cesena.