È entrato in vigore il sistema internazionale di calcolo dell’età anche in Corea del Sud. I cittadini del paese si sono svegliati quindi di un anno più giovani, dopo la decisione del Governo di adottare il sistema di calcolo alla occidentale. Forse alcuni non avranno capito bene di cosa stiamo parlando. Sembra infatti assurdo avere un anno in meno, quindi facciamo un piccolo passo indietro per capirci meglio.

Quanti anni hanno i coreani?

La tradizione cinese di assegnare un anno ai bimbi appena nati è stata da sempre adottata anche in Corea del Sud.

Ciò significa che i neonati, al primo giorno, secondo questo calcolo hanno già un anno. Ogni anno che passa poi si aggiunge naturalmente un altro anno alla loro età. Nella stragrande maggioranza dei paesi nel mondo, invece, si utilizza il sistema di calcolo internazionale, ossia l’anno di età viene riconosciuto solo al termine dei 12 mesi di vita. In pratica, un bimbo che ha completato 12 mesi da noi ha 1 anno, mentre un coreano ne ha già 2, appunto perché al primo giorno di nascita viene già considerato di un anno di età. Se la notizia poteva sembrare grottesca, ora invece assume un suo senso, e crediamo che la spiegazione offerta sia stata anche molto semplice e tutt’altro che cervellotica.

Purtroppo, da noi in Italia il Governo ha ben altre gatte da pelare, come ad esempio la riforma delle pensioni e del lavoro, mentre i coreani possono concedersi queste incursioni sul calendario. La disposizione era stata varata a dicembre, ed è appena entrata in vigore. Tale decreto stabilisce che tutte le aree giudiziarie e amministrative adotteranno da ora in poi il sistema dell’età internazionale. Secondo il ministro della legislazione, Lee Wan-kyu, tale provvedimento ridurrà la confusione e le controversie sociali tra la Corea del Sud e gli altri paesi, soprattutto occidentali.

Probabilmente, questo mostra in chiaro sintomo della nazione di voler essere sempre più vicina alla cultura occidentale, rompendo invece con la tradizione cinese. a complicare le cose però c’è il fatto che in realtà fino ad oggi in Corea del Sud hanno convissuto tre diversi sistemi di calcolo per l’età.

Corea del Sud, basta complicarsi la vita

In effetti è proprio così. Passi avere due diversi sistemi di calcolo, ma averne addirittura tre significa proprio volersi fare del male. Il primo sistema che in alcuni ambienti formali veniva adottato in Corea del Sud era infatti già quello internazionale, ossia un anno al completamento dei 12 mesi di vita. C’è poi come detto quello cinese, il quale assegna un anno già alla nascita. Infine, c’è quello dell’età del calendario, il quale si riferisce all’aumento dell’età anagrafica che si ha ad ogni anno nuovo. Ad esempio, se un bimbo nasce ad agosto, avrà un anno già a gennaio dell’anno successivo. Paradossale quindi il caso dei sudcoreani, i quali hanno in pratica tre diverse età a seconda di quale sistema utilizzano.

Ad esempio, il cantante Psy, noto per il brano Gangnam Style, è nato il 31 dicembre 1977: ha 45 anni secondo l’età internazionale, 46 secondo il calendario e 47 per età coreana. Ad ogni modo, il Governo sta pensando a un cambio graduale. Per esempio, nelle scuole si potrà continuare ad utilizzare il calcolo precedente, in modo da non creare un impatto troppo forte nei più piccoli. Ma come funziona invece per quanto riguarda il diventare maggiorenni? Chi stava per compiere 18 anni con il sistema precedente, ora se ne ritroverà di colpo a compiere 17. Per quanto riguarda il servizio militare, il Governo ha fatto sapere che le cose non cambieranno. Ossia si prenderà come riferimento l’anno di nascita, al di là di quello che dica il nuovo calcolo internazionale.

Secondo un sondaggio, comunque, i coreani preferiscono l’eta internazionale. Del resto, chi non vorrebbe avere un anno in meno?

Riassumendo…

  • La Corea del Sud cambia il sistema di calcolo degli anni;
  • si passa al modello internazionale, un anno dopo 12 mesi di vita;
  • in precedenza assegnavano un anno ai bimbi appena nati, ma coesisteva anche un altro metodo di calcolo, ossia un nuovo anno di età ogni mese di gennaio.