Altro che meta turistica, la Croazia non è più low cost. Sui social tante proteste per rincari anche del 30%. C’è chi lamenta l’aumento dei prezzi per burro e pane, mentre intanto l’inflazione sale e c’è chi sospetta che questo sia stato il pretesto per arrotondare la conversione della moneta nazionale in euro.
Croazia, altro che low cost
Non solo meta turistica, ma anche una soluzione per coloro che avevano necessità di andare dal dentista. Sono tanti gli italiani che ogni anno, oltre ad approfittare dei luoghi caratteristici per passare vacanze economiche, andavano in Croazia per risolvere i personali problemi odontoiatrici.
Da gennaio, infatti, la Croazia è entrata nell’eurozone, e secondo i cittadini la cosa non ha portato i vantaggi sperati. Colpa anche dell’inflazione che negli ultimi mesi sta mietendo non poche vittime. I numeri parlano chiaro: con l’ingresso in Europa infatti l’inflazione è cresciuta di +13,5%, due punti in più rispetto all’Italia. Situazione drammatica soprattuto per alcuni settori dell’economia. Ecco come sono aumentati i prezzi dei prodotti e servizi:
- alimentari e bevande analcoliche (19,2%);
- ristoranti e alberghi (17%);
- alloggi e utenze (16,5%);
- trasporti (13,3%).
C’è chi fa il furbo
Come sempre, i furbetti non mancano è c’è chi ci sta marciando. È lo stesso Governo croato infatti a sospettare che alcuni commercianti stiano arrotondando per eccesso la conversione tra la moneta nazionale e l’euro. Si parla infatti di rincari che vanno dal 5 fino addirittura al 20% in più rispetto ai prezzi precedenti.
secondo tale studio, gli insoliti rincari sono parzialmente associati alle pressioni inflazionistiche e, in parte, agli aumenti decisi dai gestori delle attività in occasione del cambio di valuta. E sarebbe proprio questo secondo aspetto a rendere le cose più complicate. A riprova di ciò, va infatti detto che in realtà nel mese di marzo l’inflazione è calata rispetto a febbraio, mentre i prezzi sono ancora in aumento. Rimane invece ancora vantaggioso il tasso di interessi per i prestiti bancari. Gli esperti spiegano che ciò è dovuto al fatto che in questo settore i cambiamenti nel paese si registrano in ritardo rispetto alle altre nazioni. Quindi, al momento i prestiti rimangono ancora vantaggiosi, ma ciò non significa che lo saranno per sempre.