Il nostro paese si piazza al quinto posto della classifica sul cuneo fiscale. Se pensate sia una buona posizione, tutt’altro. I numeri indicano infatti una pressione fiscale davvero impressionante, cosa che va a incidere sul costo del lavoro e sullo stipendio netto dei lavoratori. Ecco i dati pubblicati da OCSE.

Cuneo fiscale, la classifica preoccupante

Stavolta lo studio ci arriva da OCSE (acronimo di Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), il quale ha pubblicato la sua analisi denominata Taxing Wages.

Ma cosa si intende per cuneo fiscale? Si tratta di un valore espresso in percentuale ed è la differenza tra il costo del lavoro e la retribuzione netta. Come tutti sanno, infatti, lo stipendio lordo viene decurtato da una serie di tasse che sia il datore di lavoro che il dipendente devono pagare. Il prodotto finito sarà quindi lo stipendio netto, il quale risulterà decisamente più basso rispetto a quello lordo. Ebbene, nel nostro paese la percentuale relativa al cuneo fiscale è addirittura del 45,9%.

Se pensate che sia una percentuale in media con gli altri paesi, vi sbagliate di grosso. La percentuale media del cuneo fiscale è infatti del 34,6% in Europa. Ecco la classifica nel dettaglio:

  • Belgio 53%;
  • Germania 48,1%;
  • Austria 47,8%;
  • Francia 47%;
  • Italia 45,9%;
  • Finlandia 43.1%;
  • Slovenia 42.8%;
  • Svezia 42.4%;
  • Portogallo 41.9%;
  • Repubblica Slovacca 41.6%;
  • Ungheria 41.2%;
  • Lettonia 40.6%;
  • Lussemburgo 40.4%;
  • Repubblica Ceca 39.8%;
  • Spagna 39.5%;
  • Estonia 39.0%;
  • Lituania 38.2%;
  • Turchia 37.2%;
  • Grecia 37.1%;
  • Norvegia 35.7%;
  • Danimarca 35.5%;
  • Paesi Bassi 35.5%;
  • Irlanda 34.7%;
  • Polonia 33.6%;
  • Giappone 32.6%;
  • Islanda 32.5%;
  • Canada 31.9%;
  • UK 31.5%;
  • USA 30.5%;
  • Costa Rica 29.2%;
  • Australia 26.9%;
  • Corea 24.2%;
  • Israele 23.6%;
  • Svizzera 23.4%;
  • Messico 20.4%;
  • Nuova Zelanda 20.1%;
  • Cile 7.0%;
  • Colombia 0%.

Si spera nel nuovo decreto

Come abbiamo visto, i numeri sono davvero impressionati e offrono un quadro esaustivo di quella che è la situazione sociale nel nostro paese. Tra le missioni del nuovo decreto sul lavoro 2023 c’è proprio quella di ridurre il cuneo fiscale, ma si tratta di un obbiettivo non certo facile, se è vero che da anni il nostro paese è attanagliato da una pressione fiscale davvero poco invidiabile.

Da come possiamo vedere dalla classifica, però, c’è chi se la passa peggio. Il Belgio è il paese che svetta al primo posto, con una percentuale che arriva addirittura al 53%. Male anche la Germania, seconda con il 48,1%.

Il Governo dovrà far fronte a diverse problematiche in questa delicata fase del suo operato. Come già anticipato, la nuova riforma del lavoro potrebbe essere la grande speranza al fine di ottenere un cuneo fiscale finalmente più sottile, ma i ministri sono ancora alle prese con una nuova riformulazione del reddito di cittadinanza, senza dimenticare che allo stesso tempo dovranno tener conto delle direttive UE in merito al sussidio europeo imposto per le fasce più povere.