Mangiare sano fa bene, e questo lo sappiamo. Quel che però non sapevamo è che la dieta giapponese sotto questo punto di vista sta insidiando quella mediterranea, se è vero che l’aspettativa per gli amici nipponici è di ben 6 anni più alta rispetto alla nostra.

Dieta giapponese un toccasana per la salute

Quanto è buona la cucina italiana, su questo non ci sono dubbi, ma quanto fa bene? Sono 79 gli anni secondo le statistiche inerenti l’aspettativa di vita di coloro che si alimentano con la nostra dieta mediterranea.

Salgono addirittura a 85 invece con la dieta del Sol Levante, un gap non da poco. Secondo i dati infatti, la dieta giapponese riduce le malattie cardiovascolari, ma anche patologie legate al diabete e al cancro.

E’ questo quanto emerge dall’incontro “Dieta giapponese e prevenzione oncologica” organizzato a Roma. Le statistiche affrontate nel meeting però non solo pro Giappone. Ecco infatti in generale alcuni dati sia a favore della nostra dieta che a favore di quella nipponica. La riduzione per l’ictus è del 25% per la dieta mediterranea e del 22% per quella giapponese; per i tumori è del 35% per la mediterranea e del 27% per la giapponese, per il Morbo di Parkinson è del 46% per la mediterranea e del 50% per quella del Sol Levante.

Ma cosa rende così speciale la dieta giapponese in merito a diabete, malattie cardiovascolari e cancro? Tale alimentazione è ricca di cibi come tofu, edamame, germogli di soia, caratterizzati da estrogeni deboli, cioè sostanze di derivazione naturale con una debole attività estrogenica. Alimentarsi in questo modo sin dall’infanzia, riduce di molto il rischio di patologie come quelle sopra elencate. Insomma, stasera sushi.

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