Qualcuno è già in trepidazione dopo aver letto della nuova direttiva green europea. E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia della direttiva Ue sul risparmio energetico che per il nostro paese significherebbe dover ristrutturare una parte importante di case e immobili. Insomma, per privati e Stato significherebbe dover far fronte a costi davvero importanti. Basti pensare che in Italia il 60% del patrimonio immobiliare è vecchio e anche la classe energetica, molto spesso, fa capo alla G o la F. Portare alla classe E e D molti degli immobili, come recita la bozza della direttiva parte del pacchetto Fit for 55, significherebbe dover sostenere costi troppo alti e quasi impossibili senza un intervento del Fisco.

 Come riporta Corriere, infatti, per poter arrivare al risultato voluto da Bruxelles servirebbero gli stessi lavori previsti dal Superbonus.

Direttiva Europea case green, quanto costerà agli italiani ristrutturare casa

Ricordiamo che l’ultima direttiva Ue, prevede che entro il 2030 tutti gli edifici debbano essere in classe E. Ad oggi, invece, molti edifici si collocano tra la fascia F e G. Va ancora peggio se pensiamo che entro il 2033 questi edifici dovranno essere nella classe D. Per poter migliorare le classi energetiche sarà quindi obbligatorio effettuare il cappotto termico dell’involucro o cambiare centrale termica. Interventi ai quali si potrebbero aggiungere anche altre opere come la sostituzione dei serramenti e l’installazione del fotovoltaico.

Secondo le stime di Ancea, due terzi degli edifici italiani avrebbero bisogno di interventi strutturali per potersi allineare alla nuova direttiva. Almeno 8 milioni di immobili censiti avrebbero bisogno di una ristrutturazione. Vien da se che l’ammontare della spesa, partendo dai costi ufficiali del superbonus, sono facilmente individuabili. In base ai dati Enea, considerando 208.622 proprietari di edifici unifamiliari che hanno chiesto l’agevolazione, si parla di un esborso di 113.757 euro. Che diventano 97.009 euro per edificio per quanto riguarda i proprietari di unità funzionalmente indipendenti e 598.813 euro per 48.047 condomìni.

Costi alti per i condomini, ma si rischia anche il blocco nel nostro paese

I condomini interessati alla Direttiva Europea sulle case green, sarebbero circa 4 milioni, in media si parla di 100 mila euro ad appartamento.
I lavori di coibentazione sono i più costosi, ma non è facile sostituire la caldaia del palazzo o installare i pannelli fotovoltaici. Considerando anche i costi per sostituire gli infissi, quindi porte e finestre, che si aggira intorno ai 10-15 mila euro di media, alla fine per un appartamento in condominio in zona non centrale e di media grandezza i lavori potrebbero costare più di 20mila euro, che diventerebbero più di 50mila euro nel caso degli appartamenti del centro storico.

Insomma, quella sulle “case green” in Europa sembra una partita ancora tutta da giocare ma in Italia rischia di provocare un vero e proprio tsunami. Proprio per questo, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha annunciato la presentazione di una risoluzione in Parlamento con la richiesta di evitare l’approvazione di quella che considera “una patrimoniale camuffata”. Secondo Confedilizia, in questo modo si creeranno delle tensioni senza eguali sul tema delle ristrutturazioni, e una perdita del valore degli immobili.