Da un paio di giorni si parla dell’allarme Escherichia coli (E.coli), batterio che fa parte della flora intestinale e che può trasformarsi a volte in patogeno causando malattie anche gravi. In una ventina di spiagge della Romagna è scattato il divieto di balneazione proprio a causa del superamento della soglia del batterio nelle acque, tanto che sono state diffuse delle circolari per vietare la balneazione pena una sanzione fino a 500 euro. Allarme poi fortunatamente rientrato in 24 ore. Ma quali sono i sintomi dell’Escherichia coli che può provocare un’infezione causata da questo batterio?

I sintomi del pericoloso batterio dell’Escherichia coli

L’Escherichia coli è un batterio Gram-negativo, fa parte degli enterobatteri e ha un ruolo fondamentale nel processo della digestione ed è innocuo fino a che non prolifera o non invade, ad esempio, il tratto urinario.

Alcuni ceppi possono causare diarrea. Tra le malattie provocate dal batterio troviamo infezioni delle vie urinarie, infezione enterica e l’infezione invasiva o batteriemia, tra le più comuni.

In alcuni casi può scatenare prostatite e malattia infiammatoria pelvica. Alcuni ceppi molto aggressivi possono causare diarrea con perdita di sangue, diarrea acquosa o infiammatoria fino a setticemia e meningite fatali. Inoltre, negli anziani o nei bambini piccoli può provocare anche un’insufficienza renale pericolosa, la sindrome emolitico uremica. In linea di massima i sintomi dell’escherichia coli sono diarrea, forti dolori addominali, nausea e vomito.

Come ci si infetta?

Solitamente ci si infetta tramite l’acqua e i cibi contaminati dal batterio, sopratutto verdura e frutta non lavati bene, carne cruda o poco cotta, latte non pastorizzato mentre i cibi cotti non sono pericolosi. È possibile anche venire a contatto con il batterio tramite contagio oro-fecale da persona a persona, ad esempio attraverso persone che non si lavano le mani o superfici contaminate. Insomma, non si scherza affatto con questo batterio e per questo motivo la notizia del divieto di balneazione nelle acque romagnole, riferito a circa una ventina di spiagge, non è da prendere alla leggera, anche se adesso la situazione è rientrata ma potrebbe ripresentarsi altrove.