Se c’è qualcosa che dopo il voto rischia di cambiare, e preoccupa non poco gli italiani, questo è proprio il reddito di cittadinanza. Quando manca davvero poco alle elezioni, siamo praticamente gli sgoccioli, è la nota misura voluta dai 5 stelle tra le più discusse. Non di rado si sentono cittadini preoccupati: “Ma davvero toglieranno il reddito di cittadinanza?”. Come se non ci fossero altri problemi più o meno importanti da affrontare.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il reddito di cittadinanza è al centro dei comizi di tutti (o quasi) i partiti candidati alle prossime elezioni del 25 settembre.
Elezioni del 25 settembre, il reddito di cittadinanza e il Partito democratico
Enrico Letta e il Pd hanno una posizione meno tranchant rispetto a Fratelli d’Italia. Da una parte riconoscono che abbia dato un valido sostegno a circa un milione di persone, evitando che entrassero in povertà assoluta. Dall’altra parte però – sostengono i dem – è innegabile dovrebbe essere corretto, modificato e potenziato.
Impegno civico
Luigi Di Maio, il primo a metterci la faccia quando era capo politico del Movimento 5 Stelle, si dice determinato a migliorare la misura. Il numero uno di Impegno civico sottolinea come alcune cose non abbiano funzionato, tra queste i centri per l’impiego. L’idea è di potenziare quest’ultimi, in modo da dare un nuovo impulso al provvedimento.
Lega
Che il reddito di cittadinanza vada rivisto è d’accordo anche la Lega. Secondo la tesi di Claudio Durigon, esponente di spicco del Carroccio, la misura del M5S è da correggere per far sì che possa rispondere al meglio a quelli che erano all’inizio gli obiettivi del provvedimento.
Forza Italia e il reddito di cittadinanza
Silvio Berlusconi punta invece a raddoppiarlo, prendendo dunque una posizione diversa sia da Fratelli d’Italia che dalla Lega. Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, ha affermato che il raddoppio dell’importo debba andare a beneficio delle famiglie con basso reddito. Al contrario, forse dovrebbe essere tolto a chi “preferisce stare sul divano anziché lavorare”.
Azione e Italia Viva
Per finire è interessante conoscere la posizione del Terzo Polo, formato dalla federazione Italia Viva e Azione. Matteo Renzi e Carlo Calenda si dicono d’accordo nell’eliminare il reddito di cittadinanza passo dopo passo. La loro idea è di introdurre delle modifiche volte a incentivare maggiormente la ricerca di un’occupazione da una parte e l’inserimento nel mercato del lavoro dall’altra.
In aggiunta a ciò, Renzi e Calenda vorrebbero fissare un limite temporale di due anni entro i quali trovare un lavoro. Scaduto questo tempo, il reddito di cittadinanza andrebbe ridotto di un terzo dell’importo e la persona che ne beneficia affidata ai servizi sociali del Comune. Chi la spunterà?