La farina di grillo è un prodotto alimentare ottenuto dalla macinazione delle larve dei grilli domestici (Acheta domesticus), allevati in modo controllato e sicuro. Si tratta di una fonte proteica di origine animale, che presenta numerosi vantaggi dal punto di vista nutrizionale, ambientale ed economico. Tuttavia, seppur considerato un alimento innovativo e sostenibile, non appare totalmente privo di rischi. E non vede l’approvazione di molti chef italiani legati alla tradizione.

Vediamo nel dettaglio cosa sappiamo su questo nuovo alimento e come viene utilizzato nell’alimentazione e nella ristorazione.

Le proprietà nutrizionali della farina di grillo

La farina di grillo ha un elevato contenuto proteico, che varia tra il 60 e il 70% della massa totale. Le proteine presenti sono ad alto valore biologico, in quanto contengono tutti gli aminoacidi essenziali per l’organismo umano. Inoltre, è ricca di fibre, calcio, ferro, fosforo, zinco e vitamina B12. Questi nutrienti sono importanti per il mantenimento della salute ossea, del sistema immunitario, della produzione di globuli rossi e del metabolismo energetico. In più, ha anche un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, che sono fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

I vantaggi ambientali ed economici

La farina di grillo è considerata un alimento sostenibile, in quanto richiede meno risorse naturali e produce meno emissioni di gas serra rispetto alla maggior parte degli allevamenti di bestiame. Secondo uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), gli insetti commestibili hanno un impatto ambientale inferiore rispetto ai bovini, agli ovini e ai suini in termini di consumo di acqua, uso del suolo, produzione di rifiuti e emissioni di metano. Inoltre, ha un costo inferiore rispetto ad altre fonti proteiche animali, in quanto i grilli hanno una rapida crescita, una elevata efficienza alimentare e una facile gestione.

L’utilizzo della farina di grillo nell’alimentazione e nella ristorazione

La farina di grillo può essere utilizzata per preparare diversi tipi di alimenti, come biscotti, dolci, pane, pasta, barrette energetiche e integratori proteici.

Ha un sapore delicato e leggermente tostato, che si adatta bene a diverse ricette. Può essere miscelata con altre farine vegetali o usata da sola, a seconda delle preferenze e delle esigenze nutrizionali. E può anche essere impiegata nella ristorazione, per offrire ai clienti piatti innovativi e salutari. Alcuni esempi sono le polpette o le polpettine di carne mista, le crepes salate o dolci, o i burger vegetali. Tutti arricchiti con farina di grillo.

Rischio allergia per la farina di grillo: la storia di Marco

Cosa succede se mangi una barretta energetica con farina di grillo? Forse non tutti sanno che la farina di grillo, pur essendo un alimento che offre numerosi benefici dal punto di vista nutrizionale, ambientale ed economico può anche causare reazioni allergiche.

Soprattutto in quelle persone sensibili ai crostacei, ai molluschi o agli acari della polvere. Questo è quello che è successo a Marco, un ragazzo di 18 anni che ha avuto una brutta esperienza dopo aver mangiato una barretta che conteneva farina di grillo.

Marco vive a Roma e ha comprato la sua barretta energetica in un negozio di prodotti biologici, senza sapere che conteneva farina di grillo. Immediatamente si è sentito male: forte mal di testa, sensazione di oppressione al petto e difficoltà a deglutire. Accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo, il giovane ha raccontato di sapere di essere allergico ai crostacei. Ma di non sapere che anche la farina di grillo potesse provocare una reazione simile. Infatti, la farina di grillo contiene delle proteine simili a quelle dei crostacei, che possono scatenare una risposta immunitaria anomala in chi è sensibile a questi alimenti. I medici hanno poi diagnosticato una reazione allergica da anafilassi e lo hanno sottoposto a un trattamento con antistaminici e cortisonici.

Così da stabilizzare le sue condizioni.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma vien da pensare che forse dei grilli sarebbe meglio continuare ad ascoltare le serenate alla luna.